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HUGO E LA LETTERATURA: il padre del romanticismo e il padre della patria
Hugo è indubbiamente considerato il fondatore del romanticismo francese: la sue vita, i suoi ideali, fanno infatti di questo personaggio il rappresentante maschile più completo di questo movimento letterario.
Hugo fu colui che teorizzò per primo i principi della nuova arte romantica nelle prefazioni della sue opera teatrale Cromwell e Hernani [I5] [I6] [D8] [E8]. Queste due opere vennero pubblicate (mai rappresentata la prima) rispettivamente nel 1827 e nel 1830: il genio di Hugo era tale che egli venne quindi consacrato non ancora trentenne il padre del romanticismo francese [I7] [D9].
Nel testo della prefazione di Cromwell [E9] [F8] Hugo sostiene che tutto ciò che esiste nel mondo, nella storia, nella vita, nell’uomo deve e può unirsi e fondersi nel teatro grazie alla bacchetta magica dell’arte. L’unione dei generi letterari è quindi necessaria per unire nell’arte così come nella vita il grottesco e il sublime: è la ricerca romantica dell’esperienza totale, della creazione di un libro-mondo in grado di raccogliere nell’Uno il Tutto, in una identificazione totale fra arte e vita. Di conseguenza Hugo rifiuta sempre nel prologo la regola delle tre unità aristoteliche, contrarie alla verosimiglianza,e richiede che l’arte rispecchi il colore locale e la storia di un paese, per dare l’impressione della vita.
Ma il ruolo di Hugo di padre del Romanticismo francese, non si limitò solo ai dettami letterari: nel 1840 con a poesia Peuples! ècoutez le poète! [F9] egli spiegava quale dovesse essere la somma missione del poeta romantico. Il poeta per Hugo doveva essere come un vate che guida le nazioni e annuncia l’avvenire, potendolo scorgere prima del popolo. Quest’ultimo è invitato ad ascoltarlo perché è Dio stesso che parla tramite il poeta.
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