2.a.vi. Margaret Mahler
Mahler
Margareth [E]
Margareth Mahler(1897,1985)studia il bambino nella sua interazione con la madre e osserva i progressi della sua individuazione. Sulla strada di questa autonomia Mahler è cosi portata a descrivere le fasi:
-fase simbolica,
durante la quale il bambino è in situazione di dipendenza
assoluta nei confronti di sua madre: si tratta di una fusione
psicosomatica che dà al bambino l’illusione
dell’onnipotenza. Questa fase, secondo Mahler si divide in un
primo periodo di alcune settimane di “autismo primario
fisiologico” (corrispondente allo stadio narcisistico primario
di Freud) e in un secondo periodo “simbiotico propriamente
detto” (dai 3 ai 10 mesi) durante il quale il bambino inizia
poco a poco a percepire l’origine esterna delle fonti di
gratificazione.
-processo di
separazione-individuazione, che inizia dagli 8-10 mesi e prosegue
fino ai 2-3 anni. E’ all’inizio caratterizzato da un
primo spostamento parziale dell’investimento lipidico tra i 10
e i 18 mesi, in un’epoca in cui i progressi della motricità
(dovuti al processo di maturazione) portano il bambino ad una
estensione al di fuori della sfera simbiotica.
M. Mahler utilizza anche
il termine di “schiusa”. Con un secondo spostamento
d’investimenti ancora più massiccio, il bambino ritira
una gran parte dei suoi investimenti dalla sfera simbiotica per
accentrarli sugli “apparati autonomi del sé e delle
funzioni dell’Io: motricità, percezione,
apprendimento”. Tuttavia una lunga tappa transitoria,
caratterizzata dal suo aspetto fluttuante ed incerto, separa
l’accesso alla nozione di permanenza dell’oggetto in
senso piagetiano (nozione acquisita in gran parte, secondo M. Mahler,
attraverso l’investimento degli apparati autonomi del sé
e delle funzioni dell’Io), dall’accesso alla nozione di
permanenza dell’oggetto lipidico.
La permanenza
dell’oggetto lipidico significa che l’immagine materna è
intrapsichicamente disponibile per il bambino, dandogli sostegno e
confronto, cioè è acquisita una buona immagine
d’oggetto interno stabile e sicuro. Questa diversità
tra la nozione di permanenza dell’oggetto in senso Piagetiano
(acquista verso gli 8-10 mesi ) e i rischi della permanenza
dell’oggetto lipidico (che non è acquisita prima dei 2
anni e mezzo) spiega le numerose dilazioni nel processo di
individuazione che è caratterizzato in particolare da periodi
transitori di riavvicinamento allorché il bambino
dubita di perdere il suo oggetto lipidico interno. Questo si osserva
soprattutto quando il bambino sviluppa un’ambivalenza
particolarmente marcata nei confronti del suo oggetto lipidico e
spiega le numerose regressioni osservate durante il processo
d’individuazione.
E’ proprio partendo
da questa teoria genetica incentrata sui processi di individuazione
che M. Mahler ne descrive gli scacchi o gli insuccessi giungendo alle
ipotesi patogenetiche sulle psicosi precoci: psicosi autistica,
psicosi simbiotica.
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