La teoria
di Erikson [E]
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Erik Erikson (1902-1994)
ritenne le fasi dello sviluppo secondo Freud (incontrato nella
giovinezza a Vienna, prima di trasferirsi negli USA) troppo poche e
limitate, proponendone otto che abbracciano tutta l'esistenza, ognuna
delle quali è caratterizzata dall'emergere di un conflitto, o
crisi, che va risolto.
Queste fasi sono:
1. della fiducia o
sfiducia di base (1 anno)
2. dell'autonomia o
vergogna e dubbio (2-3 anni)
3. dell'iniziativa o
sensi di colpa (3-6 anni)
4. dell'operosità
o senso di inferiorità (6-7/10-11)
5. dell'identità o
confusione di ruoli (adolescenza)
6. dell'intimità o
isolamento (età adulta)
7. della generatività
o stagnazione (età adulta)
8. dell'integrità
dell'io o disperazione (età adulta)
Osservando ciò si
nota che le prime 5 fasi di Erikson sono allineate con le fasi di
Freud. Quest'ultimo riteneva che nell'adolescenza si manifestasse
l'ultima fase dello sviluppo (che proseguiva per tutta l'età
adulta). Erikson, invece, ha sostenuto che anche l'età adulta
si articola in fasi, precisamente tre. A differenza di quella di
Freud, inoltre, la teoria di Erikson si differenzia nei seguenti
punti:
- le fasi si imperniano
non su una parte del corpo ma sul rapporto di ogni persona con
l'ambiente sociale;
- la risoluzione di
ciascun conflitto evolutivo dipende dall'interazione tra le
caratteristiche dell'individuo e il supporto dato dall'ambiente
sociale;
- ogni cultura affronta
particolari conflitti psicosociali e promuove, quindi, particolari
percorsi di sviluppo.