La teoria
freudiana [I]
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[ES1]
[ES2]
[F]
Una delle tesi basilari è
che i bambini nutrono fantasie sessuali o sensuali, così come
provano piaceri sessuali o sensuali, molto prima di entrare
nell'adolescenza, in quanto derivano dalla stimolazione del loro
corpo. Questa teoria della sessualità infantile ha tre stadi
psicosessuali (con relative fasi) che si differenziano in base
all'interesse e al piacere sessuale che si focalizza su una diversa
parte del corpo nel corso dello sviluppo:
1. nel primo anno di vita
è la bocca (fase orale);
2. nel secondo e terzo
anno di vita è l'ano (fase anale);
3. negli anni prescolari
è il pene (fase fallica);
4. le forze sessuali sono
inattive nel periodo che va dai 6-7 ai 10-11 anni (latenza);
5. nell'adolescenza sono
i genitali (fase genitale).
In ogni fase si possono
manifestare conflitti tra il bambino e i suoi genitori e il modo in
cui egli vive tali conflitti va a influire sui fondamenti della
personalità e sugli schemi di comportamento che
caratterizzeranno tutta la sua esistenza.
Tre sono le componenti della
personalità che spiegano le dinamiche dello sviluppo
psicologico:
- l' Es, presente fin dalla nascita,
fonte degli impulsi inconsci, opera in base al principio di
piacere;
- l'Io, aspetto razionale della personalità, media
tra le esigenze dell'Es e i limiti imposti dal mondo reale, opera in
base al principio di realtà;
- il Super-Io, inflessibile coscienza
che distingue ciò che è giusto da ciò che è
sbagliato in termini
moralistici, tiene sotto controllo
l'Es.
L'evolversi di nuove
abilità, capacità e competenze è frutto in gran
parte della lotta che l'Io compie per giungere a dominare le
difficoltà che provengono dall'interno (intrapsichiche) e
dall'esterno (ambientali). In alcune situazioni, per far fronte ai
conflitti interni o alle richieste dell'ambiente, l'Io può
servirsi di meccanismi di difesa. Quello più comunemente
impiegato è la rimozione che è dato dall'estromettere
dalla coscienza un'idea, un impulso, un ricordo che turba
profondamente, e dal confinarlo nell'inconscio, laddove non può
più rappresentare una minaccia. Ad esempio, ad opera della
rimozione, una persona che è stata traumatizzata da un evento,
può non ricordare di avervi assistito, in modo da non essere
travolto dall'angoscia scatenatesi dai ricordi in merito. Se da una
parte la rimozione aiuta l'individuo a non essere angosciato,
dall'altra gli impedisce di affrontare in modo razionale un evento
che lo turba e, comunque, la memoria dell'evento traumatizzante
rimane nell'inconscio e da lì può continuare a
disturbare il comportamento. Certe paure, ad esempio, possono essere
collegate all'evento doloroso. Tutti noi, secondo la teoria
freudiana, abbiamo a che fare con conflitti della nostra infanzia e
in relazione alle esperienze precoci attraverso cui siamo passati, ci
troviamo più o meno in grado di gestire i problemi della vita
quotidiana.
Un importante contributo
nello sviluppo ulteriore delle teorie di Freud si deve a sua figlia
Anna Freud, [I]
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con lei nasce negli anni 30 la psicoanalisi infantile e a Melanie
Klein [I1]
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un’altra pioniera dell’analisi infantile. A suo parere
l’analisi è in grado di risolvere un’infinità
di problemi dello sviluppo infantile ed è necessario battersi
affinché la cura sia estesa a tutti i bambini, come vera e
propria integrazione del percorso educativo. Anna Freud è in
completo disaccordo con un’interpretazione di questo tipo. In
quanto lei è molto più prudente della collega nei
confronti dell’utilità di un’analisi precoce.