L'Islamismo
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Un moderno catechismo musulmano così definisce l'islam:" Islam significa confessare con la bocca e dichiarare vero con il cuore che tutto ciò che ha portato il nostro profeta Muhammad (Dio preghi per lui e gli conceda pace) è assolutamente verità".
L'islamismo ha in comune con l'ebraismo e il cristianesimo la fede nel Dio uno e unico che si è rivelato ad Abramo; Dio creatore, clemente e soprattutto misericordioso. È chiaro anche l'elemento distintivo fra i tre monoteismi:
mentre per l'ebraismo è centrale Israele come popolo e terra di Dio, per il cristianesimo Gesù il Cristo, Messia e Figlio di Dio, per l'islam è centrale il Corano come parola e libro di Dio.
In arabo il termine islam significa "sottomissione volontaria"; i fedeli sono quindi coloro che si sottomettono davanti a Dio. Essi sono detti muslin, cioè seguaci dell'islam.
La religione islamica ha ormai più di 15 secoli, alla sua origine troviamo Abul Qasim ibn Abdallah el Muhammad, non semplicemente un fondatore ma il Profeta, l'inviato di Dio.
Nato intorno al 570 alla Mecca, Muhammad nel 610, ha una prima visione in una grotta del Monte Hira; in queste visioni-rivelazioni
che termineranno nel 632 con la morte del profeta, l'arcangelo Gabriele inviato da Allah gli rivela la Parola, ovvero il Corano.
Muhammad dopo un primo momento di smarrimento comincia ad enunciare oralmente quello che ha appreso.
Di fronte a difficoltà, incomprensioni e persecuzioni, conseguenza della predicazione della rigida fede monoteista, nel 622 Muhammad fugge a Yatrib,
chiamata in seguito a questo avvenimento Medina, cioè "città del profeta" - dove forma la prima piccola comunità:
la sua casa diventa la prima moschea e ha inizio l'avventura dell'islam. Nel 630 Muhammad conquista la Mecca.
Ha inizio, quindi, una veloce e ampia espansione che porterà i fedeli dell'islam a possedere l'intera penisola araba già durante la vita del profeta;
e poi li porterà verso oriente e occidente.
Ma sin dall'epoca successiva alla morte di Muhammad si verificano le prime divisioni all'interno del mondo islamico, arrivando alla costituzione di due correnti: sunniti e sciiti.
Il gruppo maggioritario e dominante è quello detto dei sunniti che oggi raggruppa circa il 90% dell'intero universo islamico;
il termine deriva da sunna cioè "tradizione", quindi i sunniti si definiscono "gente della tradizione".
La leadership religiosa nel mondo sunnita è costituita dagli 'ulama', i "dotti", una classe di studiosi, custodi e interpreti della tradizione.
Figura importante è anche quella del muftì, il giurista ufficiale.
Altra figura rilevante è quella dell'imam, che significa "colui che sta davanti"; talvolta questo termine è usato per indicare il capo di una comunità,
e, nell'organizzazione sunnita, indica colui che guida la preghiera del venerdì all'interno della moschea.
È proprio sulla concezione dell'imam che è netta la diferenza fra sunniti e sciiti, che sono la seconda famiglia spirituale, circa il 10%, dell'islam;
infatti, per quest'ultimi l'imam non è solo il capo della comunità, la guida, il custode di una sapienza segreta, quindi il capo spirituale.
Egli è infatti allo stesso tempo ayatollah, "segno di Dio", cioè interprete dell'ordine divino delle cose,
sacerdote spirato, uomo perfetto e spirito vivente, capo indiscusso e legittimo della comunità religiosa e politica.
Il termine "sciita" deriva da shi'at'Ali, che significa "il partito di Ali", cugino e genero di Muhammad sconfitto
nella battaglia di Saffin (661 d.C.); i suoi seguaci riconoscono nei suoi discendenti gli unici e legittimi successori del Profeta.