Le mutilazioni genitali femminili di Ragazzone Elisabetta (elizabeth.crystal@libero.it), Varacalli Valentina ()

Prospettive future e proposte di carattere pragmatico.

PROSPETTIVE FUTURE E PROPOSTE DI CARATTERE PRAGMATICO (Varacalli Valentina)

Le proposte che seguono sono da considerarsi passi introduttivi, di carattere pragmatico, per una rapida abolizione delle FGM:

Azioni governative

  1. Determinare una politica nazionale mirata a combattere la FGM.

  2. Formulare una legislazione essenziale per proibire la FGM in tutti i paesi, sia nelle aree urbane che in quelle rurali.

  3. Formare una commissione nazionale composta dai vari ministeri e agenzie che sono interessati all'abolizione della pratica, come l'Organizzazione delle Donne Somale [I] , i Ministeri dell'Istruzione e della Salute, degli Affari Religiosi, dello Sviluppo, del Lavoro e degli Affari Sociali e a altri organismi pertinenti.

Campagna nazionale

  1. Organizzare una campagna nazionale al fine di mobilitare e risvegliare la presa di coscienza del paese sulla nocività ed inutilità della pratica, che sia promossa dalle organizzazioni delle donne, dagli insegnanti e dagli studenti, dai medici, dagli infermieri, dalle ostetriche e da altro personale paramedico.

  2. Incoraggiare le autorità religiose a partecipare e pronunciarsi sui veri insegnamenti dell'Islam in connessione a questa pratica, usando i mezzi di comunicazione di massa, le moschee e le adunanze religiose pubbliche.

  3. Fare in modo che le organizzazioni femminili diano priorità al problema nella lotta per il cambiamento e istruiscano le donne circa i rischi per la salute causati dalla pratica. Le donne dovrebbero essere informate delle vere ragioni che stanno dietro l'usanza ed essere incoraggiate ad opporsi.

  4. Fare in modo che i sindacati, le organizzazioni giovanili e le cooperative informino ed istruiscano  i loro associati sugli effetti dannosi e sull'atteggiamento religioso corretto verso questa pratica.

  5. Far sì che il Ministero della Salute includa nelle facoltà mediche e nelle scuole di assistenza infermieristica appropriati corsi, programmati per impartire informazioni sugli effetti delle FGM.

  6. Formare medici, personale paramedico e volontari che lavorino sia nel settore del benessere sociale sia in quello della salute, consapevoli dei fatti relativi all'usanza della FGM.

  7. Fare in modo che il Ministero della Salute e l'Organizzazione delle Donne si prodighino per convincere le tradizionali levatrici a sostenere la campagna per eliminare questa pratica, creando per esse altri lavori sostitutivi come fonte di guadagno.

  8. Fare in modo che il Ministero dell'Istruzione includa nei programmi scolastici informazioni sui danni causati dalle FGM durante le lezioni di fisiologia, d'igiene e di educazione alla salute.

  9. Istruire il pubblico sulla realtà della FGM e su cosa è stato scientificamente provato riguardo ai dannosi effetti sociali, fisici e psicologici di tali pratiche; le informazioni devono essere fornite ai singoli individui, oltre che ad agenzie e ad organizzazioni, attraverso i mezzi di comunicazione di massa, radio, giornali, riviste, volantini e opuscoli.

  10. Includere, nei programmi dei centri di orientamento politico e nei centri di maternità ed infanzia, informazioni reali sugli effetti dannosi della FGM.

Alcuni studi confermano che c'è un sentimento di ostilità crescente contro questa antica usanza, soprattutto in Somalia, ma anche in altri paesi. Si può pensare, pertanto, che tale pratica sparirà quando ci saranno, per le donne, maggiore consapevolezza del proprio essere, maggiore istruzione, maggiore educazione sessuale e conoscenza del proprio corpo. Ovviamente portare a termine una campagna di successo contro questa pratica è difficile e richiederà molto tempo, in quanto si tratta di una questione saldamente basata su numerose convinzioni emotivamente impregnate e su tabù culturali; tentativi di abolire l'usanza, perciò, dovrebbero essere fatti a titolo di misure educative e legali, mentre sforzi particolari dovrebbero essere diretti a divulgare su vasta scala, nella comunità, una conoscenza accurata degli aspetti religiosi, sociali e psicologici e delle complicanze fisiologiche conseguenti alla mutilazione genitale delle donne. Sarebbe utile divulgare il più possibile l'incidenza di una vasta gamma di anormalità e conseguenze, di cui spesso non si è a conoscenza, chiarendo che cisti, infezioni ed altre tipologie di complicanze sono il risultato delle mutilazioni femminili. Sembra, comunque, che in alcuni paesi, come ad esempio la Somalia, lo sviluppo politico e sociale sia favorevole ad impegnarsi per abolire questa pratica; in ogni caso, sforzi concentrati ed impegno sono necessari per avviare campagne in grado di convincere la popolazione a cambiare le prospettive future delle comunità verso la sessualità femminile.[E]

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Indice percorso Edita
Edurete.org Roberto Trinchero