Acido nicotinico e nicotinamide
Generalità. Nelle persone che si cibano prevalentemente
d’alimenti a base di granoturco, si ha l’insorgenza della pellagra; l’acido nicotinico [I2] [F1] [S1] [E1] [E2] (o niacina) o la
sua ammide sono dei fattori antipellagrosi. Dall’ossidazione, per acido
nitrico, della nicotina (contenuta nella pianta del tabacco), è possibile
ottenere l’acido nicotinico. Dosaggio. I test chimici non sono molto
specifici e possono essere falsati da numerose interferenze; tuttavia, la
metodica indicata dalla Farmacopea Ufficiale Italiana IX è la seguente: 0,3 g
esatti di niacina si sciolgono in 50 ml d’acqua, si titolano con una soluzione
d’idrossido di sodio 0,1 N con fenolftaleina (1 ml d’idrossido di sodio 0,1 N
equivale a 12,31 mg di niacina). Il saggio microbiologico consiste nel dosaggio
turbidimetrico per confronto con uno standard, della quantità di sviluppo di Lactobacillus arabinosusche nella fattispecie è
proporzionale alla quantità di vitamina presente. Carenza. Come ricordato in precedenza la carenza di tale vitamina
causa la pellagra, la quale è una patologia caratterizzata da lesioni
localizzate in tutto il corpo, pigmentazione ed ispessimento della pelle,
disturbi dell’apparato digerente e nei casi avanzati insonnia, irritabilità,
anoressia e delirio. Fabbisogno
giornaliero.
Fabbisogno giornaliero normale: 20 mg d’acido nicotinico. Nei casi patologici
la posologia è di 50-500 mg di nicotinamide (questa forma è meglio tollerata).
Cibi particolarmente ricchi d’acido nicotinico: latte e uova.
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