Acido ascorbico
Generalità. L’acido ascorbico [I2]
[E1]
[E2]
[F1] [S1]
[S2], o
Vitamina C, fu isolato come fattore antiscorbuto (si veda oltre) nel 1932 dal
succo di limone, sebbene la stessa sostanza fosse già stata identificata nella
corteccia surrenale, nelle arance e nei cavoli; la possibilità di identificarlo
come sostanza antiscorbuto fu possibile solo dopo che gli studiosi furono
capaci di indurre la malattia nelle cavie. Dosaggio. La determinazione chimica si
esegue mediante una titolazione
d’ossidoriduzione; infatti, la metodica indicata dalla Farmacopea Ufficiale
Italiana IX è la seguente: la soluzione contenente l’acido ascorbico (preparata
sciogliendone circa 0,200 g in 80 ml d’acqua senza anidride carbonica), più 10
ml d’acido solforico diluito, si titola con una soluzione di iodio 0,1 N in
presenza di salda d’amido fino a colorazione azzurra persistente (1 ml di
soluzione di iodio 0,1 N equivale a 8,81 mg di Vitamina C). Carenza. La carenza di Vitamina C causa lo scorbuto, una patologia
caratterizzata da anemia, emorragie buccali e gastrointestinali, stato di
debolezza e dolori. Durante gli interventi chirurgici è utilizzato per
facilitare la cicatrizzazione delle ferite; inoltre, si ritiene che massicce
dosi d’acido ascorbico possano avere un’azione profilattica nei confronti del
raffreddore e che siano utili nei casi di stress psicofisico. Fabbisogno giornaliero. Fabbisogno minimo giornaliero normale: 60 mg. Cibi
ricchi di Vitamina C sono: fegato, fragole, e verdure ed agrumi freschi.
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