TERMINOLOGIA
(Ragazzone Elisabetta)
La terminologia impiegata per le
FGM [E] [E]
[E] varia notevolmente a seconda della regione (terminologia internazionale o
locale) e del gruppo coinvolto. Nella terminologia internazionale, viene
ampiamente utilizzata l'espressione "mutilazione genitale femminile"; a livello
locale i termine più utilizzati sono "circoncisione femminile" o l'espressione
"aperta" o "chiusa" riferita alla donna. In analogia con la circoncisione
maschile [I]
[I] [I]
[I] [E]
[E] [E]
[E] [E]
[E] [E]
[F] [F]
[F] [S] il termine "circoncisione femminile"
[E] [F] potrebbe essere impiegato per
descrivere l'escissione del prepuzio. Tuttavia, alcuni ricercatori sostengono
che il termine "circoncisione" viene utilizzato per descrivere una specifica
procedura eseguita sull'uomo, che è meno invasiva, mentre il temine "circoncisione
femminile" oscura i gravi effetti di questa procedura. Analoghi interventi
sull'uomo includerebbero l'asportazione parziale o completa del pene piuttosto
che la sola asportazione del prepuzio. Altri utilizzano l'espressione "chirurgia
rituale genitale femminile" [I]
[I] che si riferisce alla natura non terapeutica delle
procedure e presenta una connotazione meno emotiva rispetto all'espressione
"mutilazione genitale femminile".
I tipi più comuni di mutilazione
includono l'amputazione di parte o della totalità del clitoride e delle piccole
labbra con un conseguente danno fisico irreparabile e un maggiore rischio di
complicanze di carattere medico. E' proprio a causa della gravità e del
carattere irreversibile del danno inflitto al corpo della donna che questa
procedura è stata denominata "mutilazione genitale femminile", spesso abbreviata
FGM. Questo è il termine correntemente impiegato in tutti i documenti ufficiali
delle Nazioni Unite. [I] [E]
[F] [S]