La condizione della donna nella famiglia dall'antichità ad oggi di Enrica Iozzi (iozzi@fauser.edu), Emanuela Coppa (ema@s-edp.it)

Il culto della Gran Madre nelle società antiche

Fin dal secolo scorso alcuni studiosi della preistoria, quindi antropologi e sociologi, hanno ipotizzato che nelle epoche più antiche si siano sviluppate delle società matriarcali, alla cui origine stava la venerazione della Grande Madre, una divinità femminile che personificava l’universo e tutte le cose viventi.

Sono state ritrovate, infatti, delle grande statue in pietra, raffiguranti grandi donne con caratteristiche sessuali accentuate: fra le più belle ricordiamo la Venere di Willendorf [I] o quella di Tarxien a Malta.

La Venere del Neolitico ci appare come generatrice di vita, spesso raffigurata nell’atto di partorire, nuda e gravida.

Tutti i documenti trovati ci consentono di ipotizzare l’esistenza, nel Neolitico, di una società pacifica e con un sistema politico retto da donne o sacerdotesse, che governavano su un clan dove vigeva parità tra uomini e donne.

Questa società scomparve lentamente, intorno al V millennio, quando dalla Russia e dal Mare Nero si affacciarono popolazioni indoeuropee, che praticavano allevamento e caccia. Intorno al 1500 a.C queste popolazioni misero fine al culto della Grande Madre, imponendo una cultura basata sulla forza e trasmissione del potere maschile.

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Edurete.org Roberto Trinchero