Fase 10: proiezioni economico-finanziarie dell’impresa
Occorre precisare che chi si
appresta a promuovere una scelta o un’iniziativa imprenditoriale comincerà le
proprie valutazioni verificando le ipotesi iniziali con i riscontri contabili
degli esercizi precedenti, ove disponibili, e con le
proiezioni che sarà possibile elaborare per il futuro. Solo in un
secondo momento amplierà le proprie valutazioni con l’analisi del mercato e
delle strategie di marketing impiegabili, elaborando un piano i vendita da cui
deriveranno il piano degli investimenti, il piano organizzativo dei fattori
produttivi e, in ultima analisi, la verifica delle risorse finanziarie
disponibili e da acquisire.
Si è deciso tuttavia di inserire
questa parte alla fine del nostro progetto dal momento che vogliamo
attribuire alle proiezioni contabili il ruolo di verifica
dell’adeguatezza delle considerazioni formulate nella parte
descrittiva precedente. Ciò ci consentirà di separare concettualmente gli
obiettivi (descrivibili tramite le parole) dai
risultati (rappresentabili numericamente).
Inoltre non esiste differenza
tra le proiezioni elaborate per ottenere un finanziamento bancario e quelle
predisposte da chi si appresta a promuovere una scelta o un’iniziativa
imprenditoriale.
Per quanto riguarda le
possibili tecniche utilizzabili per le
nostre proiezioni, non esiste un modello da seguire per le nostre elaborazioni,
in cui inserire i nostri dati contabili di partenza e ottenere delle previsioni
accurate, valido per tutti i casi e per tutte le imprese. Affinché le nostre
proiezioni siano il più possibile precise occorrerà dedicare il più ampio spazio
possibile alle valutazioni soggettive e di merito che possono essere effettate
solo da chi ha precedentemente svolto un’approfondita analisi del progetto e
dell’impresa.
I
principali fattori che dovranno essere tenuti presenti nella
valutazione dell’impatto economico [it]
[it]
del nostro
progetto, sono:
-
analisi di dettaglio: una buona analisi di dettaglio è il primo
indice dell’accuratezza del nostro progetto imprenditoriale. Uno degli errori
più frequenti nella predisposizione di un business plano è infatti quello di
effettuare una stima forfetaria dei fabbisogni complessivi. Non si tratta di
essere in grado di prevedere avvenimenti straordinari, quanto di
sforzarsi di ipotizzare tutte le tipologie ordinarie di
componenti reddituali che potranno caratterizzare la gestione.
-
certezza dei costi [it] : la certezza dei costi è dunque
l’imprescindibile punto di partenza per analizzare qualunque nuova iniziativa
imprenditoriale (ma non soltanto queste). Mentre i futuri ricavi sono
indubbiamente una variabile più aleatoria, i costi, in particolar modo quelli
fissi ma anche i variabili e i semivariabili, sono molto più concretamente
prevedibili e stimabili. Occorrerà iniziare la nostra analisi prendendo in
considerazione, separatamente, le spese per
immobilizzazioni e le spese di gestione
vera e propria.
► Le spese per immobilizzazioni riguardano
sia la costituzione della società sia l’acquisizione di tutti i fattori
produttivi (macchinari, impianti, arredi e attrezzature, eventuali immobili,
software, brevetti) indispensabili per l’avvio dell’attività. Tali fattori,
tenuto conto della loro utilità pluriennale, incideranno nel nostro bilancio
aziendale per una misura pari alla loro quota di ammortamento.
► Per le spese di gestione dovremmo invece
prendere in considerazione, ad esempio, gli oneri finanziari correlati a
investimenti quali operazioni a medio lungo termine bancarie o di locazione
finanziaria, per le quali dovremo essere in grado di calcolare i costi che
saranno a nostro carico. Vi saranno poi da stimare tutta una serie di costi
valutabili con buona approssimazione, come ad esempio le utenze varie, e
un’altra serie di costi stimabile invece in misura proporzionale ali ricavi,
ad esempio gli acquisti per materie prime;
-
prudenza nella stima dei ricavi [it]: alla base della nostra scelta non
può mancare un’analisi, più o meno approfondita, del mercato di riferimento.
Indipendentemente dal settore in cui la nostra impresa opera o opererà,
dovremo valutare le possibilità concrete di
inserimento per la nostra iniziativa, allo scopo di
attribuire un valore anche numerico alla quota di
mercato che il nostro progetto potrà conseguire. Avremo così
un’idea di quello che potrà essere il giro d’affari, in termini di fatturato,
della nostra impresa, quello che rappresenterà in altre parole il nostro
obiettivo di regime, e sarà sulla base di questo obiettivo che andremo ad
acquisire i necessari fattori produttivi. Tutto ciò sempre tenendo conto che
il principio a cui ispirarsi è quello della prudenza
nella stima dei ricavi;
-
verifica del punto di pareggio [it]
[it]
[en] [en]
[es] [es]
[fr]
[fr]: nel
momento in cui stimiamo i
ricavi, avremo modo di calcolare anche quello che è
il punto di pareggio (break-even point) della nostra impresa. È
questo l’elemento, diverso ovviamente da un’impresa all’altra, che ci indica
quale sia il valore minimo di fatturato che la nostra
attività dovrà raggiungere per coprire tutti i costi. Al di sotto
di questo valore, chiuderemo in perdita, al di sopra entreremo in un’area di
guadagno. Il punto di pareggio, come detto, è variabile a seconda delle
differenti attività e risente in maniera consistente dell’incidenza dei costi
fissi. Tanto più questi sono elevati, tanto più alto è il nostro break-even
point
15/21
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