... e per accedere al credito
Un secondo caso molto frequente
per cui ci si può trovare a dover redigere un business plan è
per
richiedere finanziamenti.
L’accesso a fonti di
finanziamento esterne, commerciali (credito di fornitura) o finanziarie (a
qualunque titolo) che siano, riveste da sempre un ruolo preminente nella vita di
un’azienda. La stesura di un efficace business plan rappresenta, anche in questo
caso, il mezzo obbligato attraverso il quale raggiungere il fine prefissato.
L’accesso al sistema bancario [it]
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[fr] viene spesso considerato un fatto automatico, quasi un atto dovuto. Eppure
ciascun imprenditore sa perfettamente quanto sia difficile, soprattutto in
determinate circostanze (ad esempio nella fase di avvio), convincere una banca
della bontà del proprio progetto e dell’opportunità di finanziarlo. Inoltre,
come l’esperienza quotidiana dimostra, più l’azienda è auto-sufficiente da un
punto di vista finanziario e patrimoniale
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[fr] , più l’offerta di denaro da arte del
sistema bancario aumenta. Si tratta di un paradosso soltanto apparente, dovuto
al semplice fatto che la banca, come una qualunque altra impresa operante sul
mercato, effettua delle valutazioni commerciali. La sua merce è il “denaro”:
fondamentale è allora come questo venga impiegato. Quanto più questo impiego
risulta sicuro, essendo contenute le possibilità di perdita del capitale
impiegato, tanto più si contraggono i margini delle operazioni per la banca,
ossia il tasso di interesse e le condizioni accessorie applicate. Viceversa, più
alto risulterà il rischio connesso all’impiego e, di conseguenza, le possibilità
di perdita del capitale, maggiore sarà il tasso di interesse
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applicato al
finanziamento. In questo modo le banche definiscono una griglia di tassi da
applicare che comprende: un prime rate, ossia il tasso minimo sugli impieghi
riconosciuti alle migliori imprese, un current rate, ovvero il tasso corrente
applicato mediamente su tutti gli impieghi a rischiosità normale e un top rate,
che corrisponde al tasso massimo previsto per tutte le operazioni di
finanziamento a rischio maggiore. In questo modo l’impresa più in difficoltà è
quella che dovrà sopportare il maggior costo del denaro.
In questo contesto il business
plan rappresenta lo strumento con il quale individuare, attraverso simulazioni
successive, le forme tecniche di finanziamento più adeguate alle esigenze
aziendali.
I principali aspetti da prendere
in considerazione sono:
- valutazione economica:
occorrerà scegliere quale tasso, variabile, fisso o misto, è migliore per il
tipo di finanziamento che intendiamo effettuare (a breve, medio o lungo
termine). L’obiettivo di tale valutazione è analizzare il costo complessivo
dell’operazione per individuare una scelta che abbia il minore impatto
possibile sul conto corrente della nostra impresa;
- valutazione finanziaria:
riguarda lo spread [it]
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[fr] previsto
per l’operazione, che è una
aggiunta al tasso base. Tale valutazione prescinde dalla convenienza economica
e tiene conto della capacità di rimborso da parte dell’impresa: occorrerà
calcolare la rata annua, intesa come insieme delle due diverse componenti,
quota interessi e quota capitale, per stabilire se i finanziari generati dalla
gestione corrente sono in grado di far fronte al piano di rimborso previsto;
- tempi di perfezionamento:
essi possono essere a seconda dei casi, ininfluenti o determinanti. Per tempi
di perfezionamento si intende l’arco temporale che complessivamente intercorre
fra la presentazione della domanda di affidamento e la materiale erogazione
delle somme. Essi possono variare da poche settimane a molti mesi a seconda
della complessità dell’operazione, ma anche a seconda della stessa banca
prescelta. Nel caso in cui vi sia estrema urgenza di chiudere l’operazione, il
fattore tempo diverrà prioritario rispetto a qualunque altra valutazione e in
questo caso l’operazione che assicurerà all’impresa i più rapidi tempi di
perfezionamento sarà ovviamente quella preferibile, a prescindere dal fatto
che questa rappresenti la migliore scelta da un punto di vista economico e
finanziario;
- garanzie richieste:
dal punto di vista dell’impresa anche le garanzie [it]
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, reali o personali, hanno un
costo, sia sotto un aspetto strettamente economico, sia sotto un aspetto di
limitazione della futura possibilità di ulteriore accesso al credito. È chiaro
quindi che un’operazione risulterà tanto più appetibile per l’impresa quanto
minori saranno le garanzie richieste a supporto della stessa.
La seconda funzione assolta nel
business plan, nel caso in cui si voglia accedere al credito bancario, è
esterna e mira a far conoscere al soggetto finanziatore l’azienda, i suoi
promotori, le sue esigenze e le sue potenzialità di crescita e di sviluppo. Si
tratta cioè di spiegare il proprio progetto imprenditoriale, nonché il ruolo e
l’importanza ricoperta dal finanziatore esterno in tale progetto. Il business
plan serve quindi a illustrare dinamiche di sviluppo altrimenti poco
apprezzabili.
È prassi ricorrente allegare a
una qualunque richiesta di affidamento una relazione esplicativa sull’attività
aziendale. Tale relazione, anche se redatta nelle forme più disparate, altro non
è che un business plan.
Dei vari aspetti che compongono
un business plan, quando è diretto a finanziatori esterni,
cinque sono gli
elementi su cui è importante focalizzare la propria attenzione:
- presentazione dell’azienda e
dei suoi promotori;
- rapporti commerciali;
- investimenti [it]
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da realizzare;
- apporti di capitale
previsti;
- approfondimenti sul bilancio
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[fr] e sulle peculiarità delle dinamiche finanziarie dell’impresa.
Anche qui non è importante
quanto si scrive, ma la qualità delle informazioni che vengono fornite. In altre
parole al soggetto finanziatore dovrà risultare chiaro chi è l’azienda,
quali sono i suoi promotori, quali obiettivi stanno perseguendo e
con quali strategie, quanto intendono compartecipare al rischio
con il proprio capitale, cosa esprime veramente il bilancio aziendale e
perché il finanziamento richiesto risulta fondamentale in questo processo
di sviluppo.
Accedere
al credito bancario: perché un business plane |
- per valutare le forme di
finanziamento più adeguate alle esigenze aziendali
- per presentare l’azienda
e il proprio progetto imprenditoriale in maniera tale da fornire al
soggetto finanziario tutte le informazioni di cui questi necessita
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