Costruire un Business Plan di B. Boffa, O. Maroni, B. Paccò, R. Rossetto, F. Venuti (barbara.boffa@libero.it)

... e per accedere al credito

Un secondo caso molto frequente per cui ci si può trovare a dover redigere un business plan è per richiedere finanziamenti.

L’accesso a fonti di finanziamento esterne, commerciali (credito di fornitura) o finanziarie (a qualunque titolo) che siano, riveste da sempre un ruolo preminente nella vita di un’azienda. La stesura di un efficace business plan rappresenta, anche in questo caso, il mezzo obbligato attraverso il quale raggiungere il fine prefissato.

L’accesso al sistema bancario [it] [it] [it] [en] [en] [es] [es] [fr] [fr] viene spesso considerato un fatto automatico, quasi un atto dovuto. Eppure ciascun imprenditore sa perfettamente quanto sia difficile, soprattutto in determinate circostanze (ad esempio nella fase di avvio), convincere una banca della bontà del proprio progetto e dell’opportunità di finanziarlo. Inoltre, come l’esperienza quotidiana dimostra, più l’azienda è auto-sufficiente da un punto di vista finanziario e patrimoniale
[it] [it] [en] [en] [es] [es] [es] [fr] [fr] , più l’offerta di denaro da arte del sistema bancario aumenta. Si tratta di un paradosso soltanto apparente, dovuto al semplice fatto che la banca, come una qualunque altra impresa operante sul mercato, effettua delle valutazioni commerciali. La sua merce è il “denaro”: fondamentale è allora come questo venga impiegato. Quanto più questo impiego risulta sicuro, essendo contenute le possibilità di perdita del capitale impiegato, tanto più si contraggono i margini delle operazioni per la banca, ossia il tasso di interesse e le condizioni accessorie applicate. Viceversa, più alto risulterà il rischio connesso all’impiego e, di conseguenza, le possibilità di perdita del capitale, maggiore sarà il tasso di interesse 
[it] [it] [it] [en] [es] [es] [fr] [fr]  applicato al finanziamento. In questo modo le banche definiscono una griglia di tassi da applicare che comprende: un prime rate, ossia il tasso minimo sugli impieghi riconosciuti alle migliori imprese, un current rate, ovvero il tasso corrente applicato mediamente su tutti gli impieghi a rischiosità normale e un top rate, che corrisponde al tasso massimo previsto per tutte le operazioni di finanziamento a rischio maggiore. In questo modo l’impresa più in difficoltà è quella che dovrà sopportare il maggior costo del denaro.

In questo contesto il business plan rappresenta lo strumento con il quale individuare, attraverso simulazioni successive, le forme tecniche di finanziamento più adeguate alle esigenze aziendali.

I principali aspetti da prendere in considerazione sono:

  1. valutazione economica: occorrerà scegliere quale tasso, variabile, fisso o misto,  è migliore per il tipo di finanziamento che intendiamo effettuare (a breve, medio o lungo termine). L’obiettivo di tale valutazione è analizzare il costo complessivo dell’operazione per individuare una scelta che abbia il minore impatto possibile sul conto corrente della nostra impresa;
     
  2. valutazione finanziaria: riguarda lo spread  [it] [it] [en] [en] [en] [es] [es] [fr] [fr] previsto per l’operazione, che è una aggiunta al tasso base. Tale valutazione prescinde dalla convenienza economica e tiene conto della capacità di rimborso da parte dell’impresa: occorrerà calcolare la rata annua, intesa come insieme delle due diverse componenti, quota interessi e quota capitale, per stabilire se i finanziari generati dalla gestione corrente sono in grado di far fronte al piano di rimborso previsto;
     
  3. tempi di perfezionamento: essi possono essere a seconda dei casi, ininfluenti o determinanti. Per tempi di perfezionamento si intende l’arco temporale che complessivamente intercorre fra la presentazione della domanda di affidamento e la materiale erogazione delle somme. Essi possono variare da poche settimane a molti mesi a seconda della complessità dell’operazione, ma anche a seconda della stessa banca prescelta. Nel caso in cui vi sia estrema urgenza di chiudere l’operazione, il fattore tempo diverrà prioritario rispetto a qualunque altra valutazione e in questo caso l’operazione che assicurerà all’impresa i più rapidi tempi di perfezionamento sarà ovviamente quella preferibile, a prescindere dal fatto che questa rappresenti la migliore scelta da un punto di vista economico e finanziario;
     
  4. garanzie richieste: dal punto di vista dell’impresa anche le garanzie [it] [it] [en] [en] [en] [es] [fr] [fr] , reali o personali, hanno un costo, sia sotto un aspetto strettamente economico, sia sotto un aspetto di limitazione della futura possibilità di ulteriore accesso al credito. È chiaro quindi che un’operazione risulterà tanto più appetibile per l’impresa quanto minori saranno le garanzie richieste a supporto della stessa.

 

La seconda funzione assolta nel business plan, nel caso in cui si voglia accedere al credito bancario, è esterna e mira a far conoscere al soggetto finanziatore l’azienda, i suoi promotori, le sue esigenze e le sue potenzialità di crescita e di sviluppo. Si tratta cioè di spiegare il proprio progetto imprenditoriale, nonché il ruolo e l’importanza ricoperta dal finanziatore esterno in tale progetto. Il business plan serve quindi a illustrare dinamiche di sviluppo altrimenti poco apprezzabili.

È prassi ricorrente allegare a una qualunque richiesta di affidamento una relazione esplicativa sull’attività aziendale. Tale relazione, anche se redatta nelle forme più disparate, altro non è che un business plan.

Dei vari aspetti che compongono un business plan, quando è diretto a finanziatori esterni, cinque sono gli elementi su cui è importante focalizzare la propria attenzione:

  1. presentazione dell’azienda e dei suoi promotori;
  2. rapporti commerciali;
  3. investimenti  [it] [en] [es] da realizzare;
  4. apporti di capitale previsti;
  5. approfondimenti sul bilancio [it] [it] [it] [en] [en] [es] [fr] [fr] e sulle peculiarità delle dinamiche finanziarie dell’impresa.

Anche qui non è importante quanto si scrive, ma la qualità delle informazioni che vengono fornite. In altre parole al soggetto finanziatore dovrà risultare chiaro chi è l’azienda, quali sono i suoi promotori, quali obiettivi stanno perseguendo e con quali strategie, quanto intendono compartecipare al rischio con il proprio capitale, cosa esprime veramente il bilancio aziendale e perché il finanziamento richiesto risulta fondamentale in questo processo di sviluppo.

 

Accedere al credito bancario: perché un business plane

 
  • per valutare le forme di finanziamento più adeguate alle esigenze aziendali
  • per presentare l’azienda e il proprio progetto imprenditoriale in maniera tale da fornire al soggetto finanziario tutte le informazioni di cui questi necessita
     

 

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Edurete.org Roberto Trinchero