1 Introduzione (Luca Pavani)
Il
problema dei minori in difficoltà è di grande attualità non solo
nei paesi più poveri, dove raggiunge a volte livelli di vera
emergenza, ma anche nei paesi in via di sviluppo e in quelli
economicamente avanzati.
Il
volume raccoglie in parte gli interventi presentati al Convegno
"minori in difficoltà. Strategia di accoglienza in diversi
contesti" promosso e organizzato dal Rettorato e dalla Facoltà
di Scienze della Formazione dell'Università degli studi di Torino
svoltosi a Torino il 28 maggio 2009.
Il
primo capitolo descrive la realtà brasiliana attraverso la
testimonianza di Pe. C. Piazza.
A.
M. Colella, nel secondo capitolo, mette in evidenza il ruolo della
cooperazione internazionele nel favorire gli interventi di aiuto
verso i bambini in difficoltà.
Il
contributo di L. Tosco analizza la situazione in Italia, dove sono
presenti bambini in difficoltà e dove si tenta di torevare soluzioni
che possano rendere reale il diritto di ogni bambino ad una famiglia.
F.
Tonizzo approfondisce il tema dell'affidamento familiare, mentre C.
Coggi e P. Ricchiardi trattano il tema della riuscita scolastica,
obiettivo particolarmente complesso da conseguire per i bambini in
affidamento e adozione.
L'ultimo
contributo è affronta il tema dell'accoglienza temporanea dei
bambini stranieri provenienti dalle zone contaminate in seguito
all'incidente nucleare di Chernobyl.
Si
tratta di deprivazioni materiali, con carenze nutrizionali, ritardi
di crescita e di sviluppo, ma anche relazionali, affettive e
cognitive che richiedono soluzioni volte a risolvere problematiche
diverse e spesso intrecciate tra loro.
Si
sviluppano così iniziative di sostegno ai bambini e agli adolescenti
in difficoltà sia nel loro paese d'origine sia in altri paesi dove
essi possono essere accolti.
Si
cerca di evitare l'esperienza dell'istituzionalizzazione sostenendo,
piuttosto, la famiglia in difficoltà e, se ciò non è attuabile,
offrendo loro una famiglia sostitutiva accogliente fino a quando non
è necessario.
E'
dunque necessario che la cultura dell'accoglienza venga diffusa per
per permettere a progetti via via più avanzati di concretizzarsi.