2 Bambini in difficoltà e accoglienza in Brasile: testimonianza e riflessioni (Luca Pavani)

Questo è il contributo di Pe. Clodoveo Piazza al Convegno "Minori in difficoltà: strategie di accoglienza in diversi contesti" tenutosi a Torino nel 2008.

Il relatore si è soffermato su alcuni problemi che possono sembrare molto piccoli, ma che in realtà sono fondamentali per riuscire a capire la dinamica distruttiva che tutti i giorni vivono i bambini deprivati.

Quando ci troviamo davanti a minori in difficoltà, fa notare Piazza, è perché dietro ci sono degli adulti in difficoltà infatti, le dinamiche distruttive sono sempre create e alimentate dagli adulti e mai dai bambini.

Il relatore racconta alune sue esperienze che lo hanno segnato profonodamente e l'hanno aiutato a comprendere come avvicinarsi ai minori in difficoltà.


Il primo ricordo ad essere raccontato è quello avventuo al Ferrante Aporti, istituto penale minorile di Torino, lì aveva capito che nonstante la sua alta formazione, era totalmente incapace di avvicinarsi a quelle persone che avevano vissuto situazione estremamente dure.


Più tardi quando era a Napoli decise con la sua comunità di passare la settimana di Pasqua nella prigione minorile di Roma: vivevano con i ragazzi detenuti e praticamente dormivano anche loro in cella. Gli fu affidato un ragazzo che stava isolato, era in carcere perché aveva ucciso la madre e commesso un altro omicidio, con una certa pervestià. Si chiese il motivo per cui questo ragazzo venisse tagliato fuori dal gruppo dei detenuti e, cercando una relazione con il ragazzo si è fatto raccontare la storia che lo ha lasciato impressionato.

Questa esperienza, racconta C. Piazza, gli ha insegnato a fare attenzione a giudicare perché ciò che gli aveva raccontato il ragazzo detenuto era la SUA verità e non era possibile sindacarvi sopra.


Un altro episodio importante è stato in Brasile, dove ha incontrato un ragazzo nelle prigoni di Fortaleza.

Quando andò a guardare l'atto di accusa per capire perché era stato messo dentro scoprì che era stato accusato di aver avuto dei "pensieri libidinosi" e, per questo, era stato messo in carcere.

Questi ragazzi si trovano in estrema difficoltà, a causa del peso che gli adulti applicano su di loro, che mettono sulle loro spalle, che loro non riescono a sopportare.

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Edurete.org Roberto Trinchero