Capitolo 4 (Stefania Rossi)

LA RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI CITTADINI INDIFFERENZIATI

Il nostro Paese ha ancora molto da fare per raggiungere un ideale ed efficiente sistema di riciclaggio dei rifiuti urbani e non. I rifiuti sono inevitabilmente una delle conseguenze più pesanti lasciate in eredità dalla nostra società dei consumi ed infatti il problema dello smaltimento efficiente si fa sempre più pressante. Allo stesso modo, l’ enorme quantità di rifiuti prodotti quotidianamente va analizzata da più punti di vista, sociale, ambientale, formativo che permettano di superare le logiche economiche che fin’ ora hanno prodotto solo degrado per l’ambiente e pregiudizio per i diritti alla salute degli uomini.

La corretta ed efficiente gestione del riciclaggio dei rifiuti inizia senza dubbio dalla dimensione strettamente personale con l’acquisizione della consapevolezza che ridurne la quantità e differenziarli per favorirne uno smaltimento intelligente è scelta etica e civile.

Il ruolo della pedagogia in questo frangente è quello di orientare il cittadino a compiere le scelte opportune e responsabili per la tutela della comunità e dell’ambiente, praticando la distinzione fondamentale tra raccolta indifferenziata e differenziata che è alla base delle politiche ecologiche moderne ed è l’asse portante per l’organizzazione della gestione dei rifiuti per il futuro.

Il processo educativo, parte quindi da questa distinzione che ha come obbiettivo la salute, la tutela dell’ambiente, il decoro, il miglioramento della qualità della vita e lo sviluppo del senso di appartenenza ad una comunità basata su valori saldi tanto dal punto di vista morale quanto da quello etico.

Purtroppo però, la situazione della raccolta differenziata in Italia presenta problematiche che sono soprattutto culturali: la differenziazione dei rifiuti è vista come un grande fastidio e questo lo rende un grande ed ostinato esempio di inciviltà.

La pedagogia a riguardo deve mostrare tutta la sua forza di scienza sociale grazie ad una progettazione educativa che miri alla salvaguardia dei diritti umani e della dignità delle condizioni di vita degli individui combattendo senza sosta il distacco tra i cittadini e i propri rappresentanti e allo stesso tempo annullando la mancanza di fiducia e disinteresse che si concretizzano in indifferenza e individualismo.

Il collegamento esistente tra i rifiuti  ed il valore etico e civile si fa sempre più incalzante e connesso alla dignità dell’uomo che lo porta, anche se non sempre, a gestire e riciclare per tutelare se stesso ed i propri simili dal degrado.

La cittadinanza attiva quindi, è soprattutto partecipazione, capacità di proporre iniziative, di reclamare i propri diritti e di controllare i processi decisionali nelle sedi istituzionali ma è anche capacità di indignarsi e mostrare anche fastidio se le condizioni della propria esistenza non seguono un trend orientato al progresso ed al buon vivere civile ma vengono pregiudicate dagli interessi particolari.

L’educazione è senza dubbio un fatto culturale e i cittadini spesso sono ancora indifferenziati nel disinteresse verso il bene comune che riguarda tutti senza alcuna eccezione.

4/10
Edurete.org Roberto Trinchero