Capitolo 3 (Stefania Rossi)

LA TUTELA AMBIENTALE E L’EDUCAZIONE AL RISPETTO

In Italia le tematiche ambientali sono di grande attualità. Oggi, l’ineducazione ambientale nasce nell’interiorità dell’individuo, si consolida attraverso le cattive abitudini e si diffonde con le condotte prese a modello dalla famiglia e dagli amici. Buona parte della popolazione è consapevole che abbandonare i rifiuti senza seguire le normali e corrette procedure è un’azione anomala, condannabile e censurabile ma nonostante ciò, il senso etico e civile viene del tutto dimenticato o addirittura abbandonato intenzionalmente. Il responsabile dell’abbandono, spesso non si preoccupa per il danno ambientale che questa condotta procura ma solo e soltanto per il timore delle sanzioni pecuniarie o penali nel caso in cui dovesse essere scoperto. L’ipocrisia e la superficialità sono due tra gli elementi che ci mostrano come nella società di oggi sia senz’altro fondamentale cercare di rimuovere questi egoismi e ignoranze nei confronti delle problematiche ambientali.

L’ambiente è la nostra vera casa e di conseguenza la sua salvaguardia è vitale; rendere pertanto il cittadino consapevole e responsabile verso le politiche ambientali in prospettiva di miglioramento complessivo della qualità della vita è fondamentale.

Da sempre l’uomo si è confrontato con l’ambiente circostante, ma le condizioni della vita moderna con il suo consumismo ed efficientismo sfrenato hanno mutato radicalmente il senso delle proporzioni nel rapporto utilità–rispetto che dovrebbe contraddistinguere la relazione dell’uomo con la realtà che lo circonda. A tal proposito, emerge la necessità della riflessione pedagogica proprio per permettere di riprendere dal punto di vista culturale l’etica ambientale.

L’educazione al rispetto ed alla tutela dell’ambiente è un’aspirazione complessa poiché racchiude in sé la tensione al futuro e la legittima ricerca dell’uomo a migliorare sempre la sua condizione di vita, ma per cominciare una moderna azione educativa orientata alla salvaguardia dell’ambiente è necessario fare leva principalmente sulla scarsità delle risorse disponibili in natura e dimostrare che lo stile di vita di un singolo individuo incide in maniera decisa e pesante in termini etici sul resto della collettività. Quindi, tanto nella sfera privata dei singoli individui quanto in quella pubblica e lavorativa, determinate scelte possono mortificare i vari concetti di etica e di servizio pubblico.

Tutto ciò, non si verifica negli altri Paesi dove, appunto, il percorso che lega la pedagogia e la tutela dell’ambiente è diverso in quanto la presa di coscienza delle problematiche ecologiche è avvenuta qualche decennio prima ed immediatamente si è dato il giusto rilievo alle questioni relative alla salute del pianeta, anche con spirito critico ma comunque con atteggiamento costruttivo e responsabile.

Per tale motivo la scuola ha un ruolo educativo fondamentale; resta uno dei pochi luoghi in cui i giovani hanno ancora l’opportunità di acquisire le abilità e le competenze necessarie per adeguarsi al mutato rapporto con l’ambiente naturale e con le basi materiali per l’esistenza.

Smith ritiene che il rafforzare i legami tra la scuola, la dimensione sociale e il mondo attorno ad essa, col radicare il sapere attraverso l’esperienza personale anziché attraverso astrazioni che hanno poco a che fare con la vita dei bambini e con il creare opportunità per i ragazzi di formare relazioni per un supporto reciproco tra tutti nell’ambito della scuola, gli educatori potrebbero iniziare il processo per aiutare i propri studenti ad acquisire gli strumenti per la cura di sé, per la responsabilità sociale e per l’impegno verso gli altri.

Orr al contrario sostiene che l’educazione non riguardi principalmente il contesto sociale, ma bensì le persone prese singolarmente con le loro responsabilità nella condotta quotidiana. In quest’ottica ritiene anche sia determinante l’acquisizione di consapevolezza da parte dell’uomo circa il suo ruolo, le sue responsabilità e i doveri verso l’ambiente, senza farsi distrarre dalle scelte a breve termine poiché le problematiche ecologiche non ammettono più ritardi. L’orientamento da perseguire è di piena responsabilizzazione dei cittadini affinché si comprendano davvero cosa implichi l’essere cittadini attivi e non passivi di fronte alle scelte politiche ed amministrative e di formare gli individui perché le attitudini umane alla solidarietà e alla cooperazione divengano una sana abitudine.

La riflessione educativa in tema di salvaguardia e tutela dell’ambiente deve usufruire tanto di una revisione e di un ammodernamento dei programmi scolastici e delle competenze dei docenti, quanto nel futuro dovrà sempre più concentrarsi sulla responsabilizzazione del cittadino e sulla sua acquisizione delle competenze, necessarie per essere soggetto partecipe all’interno della società; lo stimolo all’agire sociale dovrà quindi essere costante, determinato e costruttivo.

Il tema principale, dunque, è la produzione e lo smaltimento dei rifiuti. Il problema dei rifiuti è allacciato a due aspetti cruciali dell’ecologia in rapporto alla società: il primo riguarda lo sfruttamento delle risorse che non può essere illimitato mentre il secondo è quello dell’inquinamento.

Per andare verso una maggiore sostenibilità bisognerà ripensare il proprio stile di vita applicando anche nel quotidiano la logica di pensare al futuro. E’ la logica del giorno dopo, quella di pensare alle conseguenze vicine ad ogni nostro atto quotidiano, cosa che ci può portare ad applicare le famose “4 R” ( Riduzione, Riuso, Raccolta differenziata, Riciclo). Questa logica, si accosta bene al nostro Paese, in quanto, la nostra società ha oltretutto la fortuna di poter disporre di una certa varietà di energie naturali.

Per questo motivo la pedagogia dovrà essere stimolata nella sua azione educativa nel promuovere e favorire l’allargamento della sfera dei beni comuni come l’energia ed il suo sfruttamento, ma anche la comunicazione, il valore della democrazia, la valorizzazione del paesaggio e tutte le opere umane artistiche e monumentali. Si manifesta una profonda esigenza di reale attenzione all’ambiente, inteso come ciò che immediatamente si vive, ciò che si manifesta, l’atmosfera che ci circonda e che respiriamo.

L’azione educativa oggi deve tendere alla riproposizione di modelli valoriali condivisi e orientati al rispetto reciproco, fungendo da cerniera tra l’uomo e l’ambiente in cui egli vive, si forma e si realizza come cittadino consapevole. E’ necessario trasmettere responsabilizzazione al cittadino in modo da renderlo più attivo ed autonomo all’interno della società attraverso un ambiente che offrendogli buone condizioni formative e di crescita risulterà sicuramente migliore.

3/10
Edurete.org Roberto Trinchero