Capitolo 2 (Stefania Rossi)

EDUCAZIONE CIVICA E PEDAGOGICA

Il periodo che stiamo vivendo si caratterizza per un diffuso senso di insicurezza e di instabilità per cui le tendenze individualistiche fanno affiorare tutta la fragilità e la propensione all’ansia dei singoli individui che interagiscono nella società.

Punto di partenza fondamentale è che nelle moderne società democratiche il cittadino deve partecipare attivamente alla fase di creazione delle leggi attraverso l’elezione dei propri rappresentanti; ma essere cittadini attivi è anche e soprattutto l’essere in grado di fare continuamente proposte, critiche e promuovere iniziative per migliorare la vita in società in modo da eliminare quei processi di globalizzazione portano ad una riduzione delle differenze culturali e sociali; infatti, è proprio la diversità l’elemento che crea oggi il maggior disagio, quando invece il confronto con la diversità dovrebbe essere l’elemento aggregante poiché la nostra ricchezza collettiva è data dalla nostra diversità.

Il ruolo principale della pedagogia in tale frangente è affrontare l’incertezza valoriale del presente cercando di offrire risposte concrete dal punto di vista educativo e formativo che permettano di tutelare e consolidare l’identità individuale e sociale, valorizzando le specificità legate alla propria storia e alle proprie radici culturali e antropologiche.

E’ necessario introdurre una concezione diversa del vivere la cittadinanza in senso pieno e alimentare quotidianamente la capacità di vivere con i propri simili. Secondo Dewey l’educazione è un processo di socializzazione e dunque ogni individuo non deve essere considerato come entità separata autonoma ma come individuo tra tutti gli altri individui. Dewey sostiene che tutta l’educazione derivi dalla partecipazione dell’individuo alla coscienza sociale; questo processo ha inizio quasi dalla nascita e di continuo dà forma alle potenzialità dell’individuo impregnando la sua coscienza, costruendo le sue abitudini, allenando le sue idee e risvegliando i suoi sentimenti e le sue emozioni.

L’educazione alla cittadinanza stimola la scuola a promuovere la consapevolezza, la responsabilità e le competenze adeguate alla realtà di oggi, andando in questo modo al di là di quelli che sono gli obbiettivi tradizionali degli insegnamenti curricolari. Il ruolo della pedagogia è permettere agli individui di prendere decisioni e di essere attivi ed indipendenti in un contesto che si allarga dall’ambito strettamente famigliare a quello scolastico e alle altre istituzioni extrascolastiche.

La situazione attuale vede emergere con forza l’esigenza che ai giovani venga data l’opportunità di costruirsi un forte spirito critico in una situazione di piena consapevolezza e di capacità di scelta e un orizzonte di riferimento chiaro e determinato sul piano sociale, etico, morale, e valoriale, come piattaforma essenziale per la loro formazione prima come soggetti ed in seguito come cittadini attivi e partecipi.

L’educazione civica diviene determinante nei processi formativi poiché costituisce lo specchio dell’identità e dei cambiamenti sociali di un paese. Il concetto di educazione civica trova la sua base nelle azioni umane volgendole nella giusta direzione. La centralità della tematica che orbita attorno all’educazione civica è la convivenza democratica, comprendendo con questa espressione l’educazione alla convivenza civile e sociale. La formazione del futuro cittadino viene imperniata sull’opportunità di fare acquisire ai singoli soggetti le opportune conoscenze e gli strumenti culturali imprescindibili per sviluppare lo spirito critico e la consapevolezza dei propri diritti, per poter essere a tutti gli effetti cittadini attivi e soprattutto partecipi della vita pubblica.

Nella fase di formazione è fondamentale che vengano sviluppate le competenze per la costruzione del ruolo di un futuro cittadino attivo, capace di comportarsi con consapevolezza e responsabilità in un contesto che richiede un confronto con la stessa complessità e una certa maturità per trarne arricchimento. La nozione di cittadinanza attiva implica dunque il saper affrontare i temi legati ai diritti e ai valori civici e alla democrazia che non siano disgiunti dai propri doveri verso la collettività, verso i diritti di uguaglianza, verso la solidarietà, la tolleranza, la giustizia sociale e la gestione pacifica dei conflitti.

In Italia si verificano sempre più spesso eventi che denotano una certa carenza nella formazione del cittadino civile, democratico e responsabile. La scarsa cultura alla legalità è all’origine di comportamenti devianti che delineano un ventaglio molto ampio comprendente l’appropriazione indebita, la corruzione, la microcriminalità, seguita dall’incremento degli episodi di bullismo e dei furti a scuola, il vandalismo e le minacce. La scuola ha pertanto il fine supremo di formare l’uomo e il futuro cittadino diffondendo un’autentica cultura dei valori civili in modo che gli adolescenti si riapproprino del senso del limite e del rispetto per il prossimo.

La sfida della pedagogia consiste nel sostenere la costruzione del senso dello Stato e del rispetto per le istituzioni, contribuendo a far percepire la fonte primaria normativa: la Costituzione, punto di riferimento essenziale per la vita della nostra società civile.

In conclusione, nella scuola dell’infanzia si dovranno trasmettere tutte le conoscenze specifiche sul concetto di famiglia, di scuola e di gruppo, i modi di agire corretti con i compagni, con i genitori, con gli insegnanti e con gli altri adulti. Mentre invece nella scuola primaria si dovranno insegnare le prime nozioni sulla Costituzione e sulla convivenza, in particolare i diritti fondamentali dell’uomo, il significato delle formazioni sociali, l’importanza della tutela del paesaggio, alcune basilari nozioni di educazione stradale, la salvaguardia della salute, il valore del rispetto delle regole.

L’azione della scuola non ha più il solo scopo di orientare per scelte in ambito scolastico o lavorativo ma alla vita; ovvero un percorso formativo continuo, un personale progetto che parta dalla capacità di scegliere conoscendo la realtà ma anche e soprattutto se stessi in quanto più il soggetto acquisisce consapevolezza di sé, tanto più diventerà attivo, capace di orientarsi e delineare un percorso di crescita e di responsabilizzazione verso l’attività civile.

L’azione educativa è opera quotidiana e costante che copre tutto l’arco della vita dei soggetti e che permea le loro coscienze con gli ideali democratici di libertà, solidarietà e rispetto; allo stesso modo, l’educazione civica è un processo che non si deve esaurire sui banchi di scuola ma deve assolutamente rivestire ogni ambito dell’esistenza tanto nella dimensione personale ed affettiva quanto in quella lavorativa, dove si è attivi quando si è consapevoli dei propri doveri e dei propri diritti. In questo senso la scuola deve aiutare i ragazzi a riflettere su di sé, sulle proprie caratteristiche ed interessi, supportandoli nella scoperta e nell’esercizio delle proprie potenzialità.

La necessità oggi è orientarsi non solo leggendo e parlando, ma facendo: trovando le informazioni, realizzando comunicazioni chiare, lavorando con gli altri, potenziando caratteristiche ed abilità personali.

2/10
Edurete.org Roberto Trinchero