Capitolo 3 (Ida Storino)
OGGETTIVITA’,SOGGETTIVITA’,COMPLESSITA’ Queste sono le tre
categorie di approcci alla conoscenza. La categoria
dell’oggettività è definibile come un’idea di conoscenza
assoluta e vera,dove la realtà può essere conosciuta
direttamente attraverso l’osservazione. Questo modello ha come
assunto di base l’assoluta neutralità dell’osservatore:egli non
deve interferire con l’oggetto osservato,deve solo limitarsi a
registrare ciò che succede attraverso i differenti e opportuni
strumenti di cui è dotato,in modo tale da garantire l’oggettiva
descrizione di avvenimenti,comportamenti e realtà. La visione soggettivista
ha una concezione diametralmente opposta circa la conoscenza e
l’osservazione,caratterizzata in questo caso da un relativismo
assoluto di tipo soggettivo che,a differenza di quella oggettivista
che si concentra sul polo esterno della realtà,considera solo il
polo interno della soggettività. La
terza categoria,quella che ritiene la realtà umana troppo complessa
per poter essere conosciuta e spiegata da un unico
approccio,considera la possibilità di forme di equilibrio tra una
realtà oggettiva e una impossibile da conoscere attraverso la
ricerca di prospettive non assolutiste.
Quale
approccio alle conoscenza per l’educatore?
La
progettazione educativa,secondo un modello ancora molto
diffuso,prevede come primo stadio il momento della raccolta dati
attraverso l’oservazione. L’educatore osserva il soggetto,altre
volte la famiglia,la classe,il gruppo,attraverso strumenti
predefiniti che gli consentono di cogliere oggettivamente la
situazione e trarre conseguentemente le sue ipotesi progettuali che
verranno poi declinate in obiettivi,metodi,attività.
Mappe
e sistemi di premesse
Il
sistema di premesse è costituito inizialmente dalla cultura e dai
valori del gruppo e del contesto a cui si appartiene. È la lente
attraverso cui ognuno osserva sé stesso,l’altro, il mondo e
conseguentemente attribuisce significato a quanto osservato.In
questo senso, i sistemi di premesse hanno il valore simbolico delle
mappe- vere e proprie “mappe cognitive ed emotive- che consentono
di orientarsi nella molteplicità di informazioni presenti nella
quotidianità. Il
confronto tra sistemi di premesse, tra mappe cognitive ed emotive, può
ostacolare o promuovere, favorire o bloccare la costruzione di
progetti.
Dipende
dalla flessibilità ad abbandonare le proprie certezze e i propri
punti di vista per incontrarne altri. Ciò
vale sia nella relazione educatore-soggetto sia nella relazione tra
operatori di un’ équipe.
In
quest’ottica, per l’educatore osservare è innanzitutto un
incontro con persone, con sistemi relazionali e relativi sovra- e
sottosistemi in interazione.
Diventa
allora indispensabile per l’educatore che vuole trarre conoscenze
valide e attendibili in funzione del progetto, esplicitare e assumere
consapevolezza circa i propri riferimenti epistemologici e
teorici: fondamentalmente questo è il bivio che consente di
abbandonare il ruolo di chi guarda per assumere quello di chi
osserva. Riuscire ad esplicitare, a sé e agli altri, le linee che guidano il
proprio modo di osservare e attribuire significati consente di
innalzare il livello di condivisione riducendo dall’osservazione le
valenze soggettive.