Capitolo 4 (Ida Storino)
PERCEZIONE,OSSERVAZIO,RELAZIONE
L’esperienza e la pratica dell’osservazione hanno sempre una ricaduta
sull’azione educativa.
Le influenze dell’osservazione sono evidenti non sono all’interno del
processo progettuale,ma anche negli atteggiamenti,comportamenti e scelte
dell’educatore nei confronti del soggetto durante l’interazione. A loro volta
anche i soggetti sono influenzati da ciò che fa,decide e dice l’educatore
mentre li osserva!
L’osservatore altera il campo osservato e contemporaneamente ne è da
esso influenzato,con la conseguenza che l’osservazione non può risultare
obiettiva e neutra,ma è costantemente esposta al rischio della soggettività,in
quanto la percezione e la registrazione delle informazioni sono sempre filtrate
da chi le effettua,risultando più o meno parziali se non addirittura distorte.
Osservare significa discriminare,raccogliere e organizzare fati della
realtà attraverso le percezioni filtrate dei nostri organi di senso e non
solo(vista,udito,odorato,gusto,tatto,emozioni),alle quali viene successivamente
attribuito un significato a lievello cognitivo.
Comunicazione e linguaggio
Il linguaggio permette l’organizzazione e la classificazione di una realtà condivisa,divenendo il veicolo principale per l’apprendimento di idee e di strategie comportamentali.
La comunicazione tra due persone è altamente influenzata dalle
caratteristiche del loro apparato percettivo e dalle rappresentazioni della
realtà che si sono costruite durante l’esperienza di vita.
Il linguaggio utilizzato dall’educatore,nel riproporre agli altri il
frutto del proprio processo percettivo e osservativo,dovrà quindi consentire la
comprensione reciproca di significati,attraverso il ricorso a modalità
comunicative accessibili a tutti gli attori coinvolti,in modo da favorire la
costruzione di realtà condivise.
Percezione e interazione sociale
La percezione sociale è una questione complessa, per il fatto che gli
essere umani possiedono qualità non sempre direttamente osservabili
(atteggiamenti relazionali,modi di pensare,aspetti caratteristici della propria
persona,emotività ect…), che è possibile descrivere solo in termini
approssimativi,ma che vengono comunque sempre dedotte attraverso giudizi
sociali.
A complicare il tutto,il fatto che nell’elaborazione di giudizi sulle
persone è sempre presente un livello di soggettività,dato ad esempio dalle
esperienze precedenti e dalle aspettative relazionali.
Alcuni dei principali fenomeni riferibili al rapporto tra percezione
e interazione sociale.
·
La classificazione degli altri
Dato che l’essere umano ha la necessità di ordinare l’ambiente che lo
circonda,la percezione sociale ricorre alla classificazione delle persone
osservate.
La classificazione permette di sistematizzare le conscenze accumulate
sugli altri e di semplificare la percezione delle persone per poterle collocare
all’interno di un gruppo conosciuto e specifico e poterne dedurre
immediatamente tutta una serie di caratteristiche.
Ma la classificazione per quanto necessaria per creare un ordine
mentale,può essere fonte di notevoli distorsioni percettive,dando vita a
pregiudizi e stereotipi.Le prime impressioni sull’altro
·
l’effetto alone.
L’effetto alone agisce su chi osserva dando luogo a una distorsione
percettivo-valutativa. Esso si manifesta quando una caratteristica di una
persona appare,agli occhi di chi la osserva, piena di luce: per effetto
dell’alone di questa luce tutta la sua persona ne risulta illuminata,compresi
gli aspetti non meritevoli.
·
le aspettative verso gli altri
L’attenzione dell’osservatore a volte può essere indirizzata in maniera
più specifica da quelle situazioni o comportamenti che più si conformano alle
sue aspettative personali. Oppure viene fatta una selezione delle
informazioni,sulla base delle proprie ipotesi,preconcetti,che tenderà a
registrare esclusivamente ciò che ci si aspetta che accada,favorendo anche in
questo fenomeno della profezia che si autoavvera.