Capitolo 6 (Elisa Zanotti)

L'OSSERVAZIONE IN AMBITO EDUCATIVO



Ogni attivtà umana richiede un metodo di lavoro in grado di richiedere l'operatività attraverso una stretta connessione di azioni. A volte il soggetto, per automazione dell'osservazione dovuta al troppo entusiasmo, all'inesperienza o alla consuetudine, si trova ad agire con scarsa coscenza del metodo applicato, dimenticando che l'osservazione non è un qualcosa da apprendere e scordare anzi, occorre che diventi parte del proprio modo di essere.
La relazione diretta educatore-soggetto produce conoscenze generalizzabili orientate alla costruzione di rappresentazioni che aiutino a risolvere i problemi incontrati nella pratica educativa; occorre avere la padronanza di strumenti in grado di oltrepassare le apparenze della quotidianità attraverso processi di ricerca-azione guidati dall'intenzionalità e dalla responsabilità del proprio ruolo.
Gli scopi dell'osservazione sono:
- Osservare per definire l'altro facendo riferimento a parametri standard per valutarne l'adeguatezza dei comportamenti. La visione è parziale e manipolata dall'esterno senza considerare l'influenza del contesto.
- Osservare per riconoscere l'altro al di là delle sue risorse e dei suoi limiti, tenendo conto dei propri pregiudizi. La relazione tende all'ascolto mirato alla collaborazione.
- Osservare per riconoscersi nel rapporto con l'altro, cioè l'educatore diviene parte del processo tenendo conto del contesto e delle influenze reciproche, consentendo la raccolta di informazioni utili sui comportamenti prima e dopo le strategie educative. E' importante l'auto-osservazione per cogliere i punti di forza e di debolezza delle proprie competenze.
Il processo di osservazione ha inizio dal contatto con il soggetto e le persone per lui significative che porta a costruire un quadro generale tenendo conto della sua condizione psico-fisica e socio-educativa, della storia e dell'ambiente culturale e socio-istituzionale.
Durante il percorso non si dà mai nulla per scontato monitorando la situazione e raccogliendo informazioni sulle competenze del soggetto nei vari contesti e sugli effetti che hanno le pratiche educative su di lui.
L'osservazione può essere occasionale senza l'utilizzo di metodi e strategie, documentaria quando prevede una ricerca e l'analisi dei documenti o partecipante se vi è il coinvolgimento diretto con i soggetti.
Le tecniche di rilevazione possono essere sistematiche e molto strutturate o narrative quando tengono conto solo di elementi particolari: esse vengono utilizzate in modo preliminare per la progettualià educativa o mirate quando analizzano comportamenti già soggetti ad interventi.
Tutte le metodologie vengono orientate da un processo circolare di negoziazioni attraverso il dialogo e l'apprendimento reciproco. Quest'approccio partecipativo prevede la conoscenza sia del contesto dove si svilupperà il progetto sia del contesto istituzionale finora vissuto, valutando inizialmente la situazione-problema e monitorando in modo continuo il persorso di attuazione.
In questa fase la propria visione sarà differente da quella di altri professionisti, occorre integrare le proprie competenze con essi attraverso momenti di confronto per avere una lettura più complessa considerando i vari punti di vista; l'ascolto, pertanto,  permette di rilanciare nuovi interventi, di dividere i compiti e le varie modalità di verifica del progetto in modo da evitare "l'ansia del fare e del concludere tutto e subito".

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Edurete.org Roberto Trinchero