Capitolo 2 (Eleonora Scarpelli)

II ASPETTI METODOLOGICI GENERALI

 

L’osservazione deve essere collegata ad un modello esplicativo. Il modello esplicativo guiderà l’individuazione di ipotesi e la formulazione di interrogativi e l’ideazione e la conduzione dell’osservazione. Osservare significa in primo luogo rivisitare a livello teorico i concetti. Potranno verificarsi delle differenziazioni nel livello di operazionalizzazione di tali concetti. Per operazionalizzazione intendiamo la formulazione di questioni e l’identificazione di variabili poste in modo obiettivo e controllabile.

Si possono distinguere due modalità di procedere che si differenziano nella fase di raccolta, analisi e interpretazione dei dati:

-la ricerca sul gruppo: l’individuazione dei dati e la loro descrizione fornisce un quadro riassuntivo attraverso metodologie statistiche. Tramite test di significatività statistica, avviene un processo di generalizzazione dei risultati. Ai risultati viene poi attribuito un significato psicologico tramite la loro interpretazione. I dati vengono raccolti su un campione di soggetti.

-studio del caso singolo: si basa sullo studio di una possibile variabilità intra-soggetto, che implica che ci siano delle misurazioni nel tempo. Questo studio implica l’analisi di un processo che si svolge in un arco temporale.

Le due metodologie possono avere come oggetto di studio lo stesso comportamento ma con finalità diverse.

-Aggregazione dei dati: alla base della metodologia della ricerca sul gruppo si pone l’operazione di aggregazione dei dati: gli andamenti finali derivano dal raggruppamento dei dati iniziali. La ricerca sul caso singolo non consente di raggruppare tout-court nemmeno due casi. Aggregare i risultati delle osservazioni relative a diversi bambini può portare a degli errori grossolani. Possono sussistere dei pericoli anche nel mettere insieme gruppi omogenei e prima di aggregare dei dati bisogna acquisire una conoscenza accurata del processo.

-Generalizzazione dei dati: nella ricerca sul gruppo, la generalizzazione avviene attraverso metodi che consentono di estendere i risultati dal campione alla popolazione. La generalizzazione riguarda ciò che i dati, soggetti hanno in comune. La scoperta di caratteristiche comuni nella situazione di caso singolo avviene attraverso la replica del risultato.

Entrambe le metodologie della ricerca possono essere finalizzate sia alla verifica di ipotesi formulate a priori che alla generalizzazione di ipotesi da verificare nel corso del processo. Nel 1° caso si inseriscono in un contesto dimostrativo, nel 2° conoscitivo. Il contesto conoscitivo ha caratterizzato gli anni ‘70. Oggi il metodo osservativo si propone in un contesto dimostrativo.

Le tipologie di analisi sono:

-analisi quantitativa sul gruppo: l’analisi statistica permette di giungere alla verifica delle ipotesi.

-analisi qualitativa sul gruppo: non si usa il modello statistico ma il modo di procedere è uguale all’altra metodologia.

-analisi quantitativa o qualitativa su casi singoli: si usa per lo studio di un processo che si prolunga nel tempo in unico soggetto, sia allo scopo di scoperta che di verifica di ipotesi.

Quanto e come i comportamenti si evolvono o rimangono stabili nel tempo? Risposte a questa questione vengono individuate attraverso due modalità di ricerca:

-longitudinale: indica misure ripetute dagli stessi soggetti nel tempo e costituisce il principale metodo per indagare lo sviluppo. Presentano dei vantaggi: valutare la stabilità o il cambiamento dell’individuo, individuare sequenze di sviluppo o stadi, ipotizzare relazioni dinamiche nello sviluppo, individuare relazioni o nessi di causa-effetto. Non riesce però a garantire la partecipazione dei soggetti per un lungo arco di tempo.

-trasversale: i ricercatori studiano contemporaneamente gruppi di soggetti di età diverse per determinare se e come una struttura dipenda dall’età dei soggetti studiati.

 

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Edurete.org Roberto Trinchero