Capitolo 3 (Eleonora Scarpelli)
III RILEVAZIONE DEI DATI OSSERVATIVI La rilevazione dei dati osservativi richiede la
definizione degli obiettivi di ricerca e delle ipotesi esplicative. L’ambiente
in cui si svolge l’osservazione è distinto in naturale e di laboratorio. Il
contesto in cui si opera può essere libero se l’obiettivo del ricercatore è
registrare comportamenti nel modo in cui accadono o strutturato e si introduce
il controllo di alcune variabili. I comportamenti possono essere: -Stati: hanno una
durata temporale delimitata da un inizio e una fine. E‘ importante conoscere
sia le frequenze che le durate; -comportamenti momentanei: si registrano le
frequenze ma non le durate. Per la costruzione di uno schema di codifica si
procede all’individuazione di una gamma di categorie comportamentali che
servono a raccogliere il comportamento osservato. Punto chiave è quello di
individuare una domanda precisa a cui la ricerca deve rispondere. Le categorie
comportamentali vengono distinte in micro, cioè categorie piccole riferitesi ad
un unico comportamento e macro, cioè categorie più ampie comprendenti
raggruppamenti concettuali. I due tipi di codici usati nella psicologia dello
sviluppo sono: -codici fisici: si basano su micro categorie. -codici sociali: basati su raggruppamenti concettuali
ben definiti; derivano da una tradizione culturale, da una negoziazione tra
individui sul significato da attribuire ad alcuni comportamenti. Metodi per la registrazione
dei dati: metodi carta e matita: -descrizioni e diari:
segnare per iscritto la successione dei comportamenti che si verificano in ampi
archi di vita di un bambino. I diari possono essere classificati in diari
comprensivi che si propongono di annotare tutto quello di nuovo appare nel
bambino e diari topologici che annotano modificazioni relative ad alcuni
aspetti parziali dello sviluppo. I vantaggi sono: la completezza della
narrazione scritta, il tener conto della continuità del comportamento. Il
metodo tiene contemporaneamente presente del bambino e la situazione in cui vive.
-check-list: sono costituite da liste di comportamenti
più o meno rigorosamente definiti che vengono rilevati in intervalli
predefiniti di tempo da osservatori che sono sottoposti ad un training
specifico. I vantaggi sono: conservano le caratteristiche del comportamento
così come si verifica naturalmente; costringono i ricercatori a restringere il
numero dei comportamenti da osservare; non richiedono strumenti sofisticati; permettono
di registrare contemporaneamente i comportamenti di più soggetti. Possono però
portare a misure distorte e risultano dipendenti dall’abilità dell’osservatore. Apparecchiature tecniche: - audioregistrazione: la si usa dettando il comportamento mentre lo
si osserva; permette di descrivere tutte le azioni di una persona in quanto l’osservatore
può avere lo sguardo fisso sul soggetto. - videoregistrazione: rende possibile analisi
dettagliate. E' consigliata quando l’azione procede troppo velocemente per la
registrazione con altri metodi, quando l’azione è così complessa da richiedere
di focalizzare l’attenzione su più aspetti rilevanti, quando si considerano i
cambiamenti sequenziali all’interno di un comportamento. - registratore di eventi: strumento più obiettivo e
sofisticato della check-list. Consente di registrare le osservazioni tramite
pulsanti, ognuno dei quali è assegnato ad una categoria di comportamento. Nel codificare i dati bisogna considerare che i comportamenti
vanno registrati in un tempo specifico, continuo o suddiviso in intervalli. Ci
sono due tipi di dati comportamentali: dati a livello di comportamento
momentanei e dati a livello di stati. Si applicano a questi due tipi di dati
due diversi schemi di codifica: Codifica ad intervalli: l’attenzione dell’osservatore
si concentra su quanto accade entro intervalli di tempo uniformi. Il vantaggio
principale è costituito dal suo facile uso e dal fatto che può essere usata
direttamente sul campo. Essa non riesce a dare informazioni su eventi che si
verificano raramente o su brevi stati, né sulla consistenza delle situazioni e
persone nel loro contesto, perché studia o uno o l’altro separatamente. Per un
dato intervallo d’osservazione, un comportamento è registrato solo una volta,
senza considerare se esso si ripete. Le frequenze sono quindi stimate. Codifica continua: si
registra e poi si codifica tutto ciò che avviene in uno specifico momento. Tale
metodo fornisce una più ampia varietà di misure di ogni comportamento. Vengono
considerati stati comportamentali di cui si registra il momento di inizio e di
fine.