Capitolo 5 (Eleonora Scarpelli)

V) FEDELTA’, VALIDITA’, DATI NORMATIVI

 

Validità di uno strumento: capacità di misurare quello che si intende misurare. La validità di un test non è sempre immediatamente verificabile. Per questo si ricorre a diversi criteri:

- validità di costrutto: individua il costrutto teorico che guida la ricerca ad un livello più interpretativo delle semplici descrizioni.

- validità di contenuto: implica l’esame sistematico del contenuto del test per determinare se copre un campione rappresentativo del dominio di comportamento che si intende misurare.

-validità predittiva: misura la capacità di uno strumento di prevedere dei risultati futuri.

- validità concorrente: si propone di confrontare i risultati dello strumento in esame con altre misurazioni derivate dall’applicazione contemporanea di altri strumenti.

Fedeltà: è la possibilità di ottenere lo stesso risultato ripetendo la stessa misurazione sullo stesso individuo ma in occasioni diverse. Il problema della fedeltà si concentra su diversi tipi di errore:

- errori connessi alla realizzazione del progetto: derivano dalla mancanza di una conoscenza e di un’analisi minuziosa a priori delle possibili distorsioni e fonti di deformazione. Solo un’analisi accurata consente la prevenzione di tali errori. È necessario fare una trasformazione del concetto di errore in termini non di esistenza, ma di evitabilità. Gli errori inevitabili sono quelli casuali, mentre gli evitabili sono quelli che si presentano nella fase preparatoria della ricerca, di spoglio, di descrizione e elaborazione dei risultati e nella fase esecutiva di rilevazione.

- errori connessi all’accuratezza nella rilevazione dei dati: il problema della fedeltà dell’osservatore acquista un ruolo di primo piano nell’osservazione. L’osservatore non può deformare col suo personale punto di vista l’evento osservato. Ci sono due dimensioni inerenti i problemi nella fedeltà dell’osservatore: - fedeltà intra-osservatore in cui l’osservatore riconosce e registra sempre lo stesso dato nei diversi soggetti o nei diversi momenti che caratterizzano l’osservazione. Si possono distinguere due aspetti: accuratezza, cioè il livello di abilità dell’osservatore nel codificare o valutare e il decadimento nelle abilità osservative dovuto ad un affaticamento o ad una distorsione; - fedeltà cross-osservatore in cui usando osservatori diversi nello stesso processo osservativo si ottengono gli stessi risultati. Un training adeguato consente di aumentare la fedeltà di osservazione.

- errori derivanti dall’osservato e da fluttuazioni casuali: lo strumento osservativo ideato, qualora si ripeta la sua utilizzazione, porta allo stesso risultato? La fedeltà diventa così la possibilità di replicare i risultati sullo stesso soggetto. La fedeltà potrà essere calcolata come: -fedeltà test-retest, cioè ripetendo due volte la stessa misurazione ad una certa distanza di tempo, si ottiene lo stesso risultato; - forme parallele, cioè individuare due forme parallele della stessa check-list e la fedeltà viene calcolata tramite la correlazione tra le due forme; - metodi di consistenza interna, si basano sull’ipotesi che una qualche suddivisione a metà degli item del test possa comportare il considerare i due sub-test così ottenuti come forme parallele dello stesso test, tra le quali viene calcolato il grado di correlazione o accordo.

Standardizzazione come acquisizione di dati normativi: uno strumento osservativo diventa un utile strumento per la rilevazione di dati normativi nella popolazione oggetto di studio. Per dati normativi si intendono quei valori ottenuti dall’applicazione dello strumento ad un campione casuale o rappresentativo della popolazione e che dà la possibilità di confrontare un qualunque altro campione di studio rispetto a tali valori normativi.

 

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Edurete.org Roberto Trinchero