Lo studio dell'intervista di selezione (Sara Giammarresi)
L’intervista di selezione ha subito
profonde trasformazioni nel corso degli anni e ha percorso diverse strade per
arrivare ad essere uno degli strumenti più utilizzati (e obbiettivamente più
completi) dalle organizzazioni. Il profilo storico della ricerca
sull'intervista di selezione si può suddividere in cinque tappe storiche: -nel primo periodo (1920) furono
pubblicati i primi contributi scientifici e vennero condotte le prime ricerche
longitudinali. -nel secondo periodo (1940) si fece una
campionatura sul personale militare e si esaminò la validità di prevedere il
successo dei candidati. Fu inoltre dimostrato che i candidati selezionati
attraverso l'intervista concludevano il corso con maggior successo rispetto ai
candidati scelti a caso. -nel terzo periodo (1950-60) fu
introdotta la tecnica di registrazione dell'intervista, fu inventato il
cronografo dell'interazione (una macchina che valutava i parametri
dell'interazione tra intervistato e intervistatore) e si formarono diversi
gruppi di ricerca. -nel quarto periodo (1970-80) l'attenzione
cadde sui fattori che influenzano le valutazioni dell'intervistatore che viene
ora visto come un elaboratore di informazioni. In quel periodo vengono
effettuate ricerche riguardanti l’implicazione giuridico-legale dell'intervista
e la discriminazione che potrebbe venir ingiustamente effettuata verso le
minoranze. -nel quinto periodo (1980) fu posto
l'accento sulla veridicità e validità dell'intervista e sugli aspetti cognitivi
implicati; diverse tecniche migliorarono la qualità dell'intervista come ad
esempio l'utilizzo del computer quale strumento di supporto decisionale. -La prospettiva
psicometrica: l'intervista viene vista come uno strumento non sempre
attendibile a causa degli errori umani; vengono pertanto elaborate tecniche di
valutazione oggettiva attraverso progettazioni preventive trascurando però
l'aspetto fondamentale dell'intervista di selezione ovvero l'interazione
sociale tra intervistato intervistatore. - La prospettiva della percezione sociale:
al contrario della prospettiva psicometrica questo filone di
ricerche mette in primo piano l'incontro sociale e la comunicazione fra i
soggetti coinvolti; la funzione dell'intervista non è solamente la predizione
del futuro rendimento lavorativo del candidato ma piuttosto quello di
influenzare le reciproche aspettative. Le critiche mosse si riferiscono all’erroneità
di distribuzione del potere. -
Il
luogo dell’intervista : principalmente nei laboratori e sul campo. -
Gli
attori: possono essere sia professionisti sia inesperti calati nel ruolo di
attore che seguono schemi prefissati. -
Il
materiale sperimentale: interviste filmate, trascrizioni di interviste,
fotografie e descrizioni del candidato. La
validazione dell’intervista consiste nel prevedere una buona prestazione futura
del candidato e il suo grado di successo professionale (validità predittiva) Il modello classico di validazione prevede 4
fasi : analisi del lavoro,valutazione dei candidati, scelta del criterio e
calcolo della correlazione.Questo
modello non è esente da critiche che disapprovano l’utilizzo improprio e
l’imperfezione delle correlazioni lineari prodotto-momento e la combinazione
delle valutazioni. Il
problema del criterio di validazione riguarda la scelta dei criteri e tale scelta
deve essere affidabile, deve avere un’elevata rilevanza, un’alta attendibilità
e una spiccata praticità. Vi
sono 2 tipi di criteri : -
I
criteri “hard” prevedono : l’assenteismo, gli incidenti sul lavoro, il
turnover, le misure obbiettive delle prestazioni, il livello gerarchico, lo
stipendio, il test di conoscenza e il work sample (prove volte a esaminare aspetti
centrali del lavoro). -
I
criteri “soft” che si basano sulle valutazioni lavorative sono : la stima
diretta, la graduatoria e le scale di tipo BARS, BOS e BES (valutano specifici
comportamenti significativi) Le
ricerche sulla validità predittiva dell’intervista hanno rilevato un potere
predittivo piuttosto basso e per ovviare a questo problema si ricorre spesso
all’intervista strutturata che risulta essere più attendibile poiché le domande
poste dall’intervistatore sono basate sui risultati di una precedente job
analysis; vengono inoltre eliminate le inferenze soggettive presenti
normalmente in fase di ricerca delle informazioni. Anche
gli assesment centres dimostrano, tra i vari metodi, una validità superiore derivante
dal fatto che più ricercatori osservano,per un periodo prolungato, i candidati. Concludendo
si nota come un’intervista più struttura porti a risultati più validi e più
attendibili.