Capitolo 1. Significato e obiettivi della ricerca sociale (Valentina Croce)





Fare ricerca sociale significa cercare di acquisire conoscenze scientifiche sulla realtà che ci circonda servendoci di appositi strumenti.
Una conoscenza è scientifica a prescindere dall' oggetto che studia (un atomo non è più scientifico di una persona); la sua scientificità è determinata:
-dall' applicazione rigorosa di un metodo di indagine che è stato affinato negli anni dalla comunità scientifica (nel caso specifico: indagine campionaria mediante questionario strutturato);
-dal fatto di essere empiricamente fondata, quindi non frutto del senso comune che porta a conoscenze immaginate (con il rischio ad esempio della falsa generalizzazione);
-dalla pubblicità delle procedure impiegate: tutti i passaggi della ricerca devono essere esplicitati chiaramente per poter essere valutati, criticati e riproducibili dalla comunità scientifica.
Importante è ricordare che le scienze sociali non si basano su leggi universali di tipo deterministico. Lontani ormai dallo spirito positivista di autori quali Durkhaim e Weber, ci troviamo nel campo del probabilistico, senza che questo pregiudichi la scientificità della sociologia. Non più quindi " Se A allora B", ma piuttosto " Se A probabilmente B".

Le ricerche sociali si suddividono (in base alla finalità perseguita) in:
-DESCRITTIVE: hanno per obiettivo il descrivere una particolare realtà e determinati fenomeni, illustrare come si configurano e quali sono i loro elementi rilevanti;
-ESPLICATIVE: cercano di spiegare i perchè, cioè individuano le relazioni tra eventi;
-VALUTATIVE: valutano l' impatto effettivo o potenziale di determinate azioni sulla realtà sociale.
Tali approcci possono tuttavia essere compresenti all' interno dello stesso studio (la descrizione è funzionale alla spiegazione). E' da precisare che la spiegazione sociologica non individua rapporti di causa-effetto: mette in luce alcuni fattori che concorrono a spiegare il perchè e il come di determinati fenomeni. Nuovamente ci si pone in una direzione non positivista: alla ferrea conferma o confutazione delle ipotesi, si contrappone un controllo (sperimentale, statistico, comparativo...) che porta ad una probabilità più o meno a favore delle ipotesi di partenza.

Teoria e ricerca si trovano (o dovrebbero trovarsi) in un circolo virtuoso, in stretta comunicazione. La teoria suggerisce la direzione verso cui orientare la ricerca, quindi è indispensabile per la formulazione delle ipotesi e per l' interpretazione e la spiegazione dei dati (per evitare di far dire ai dati ciò che si vuole). La ricerca empirica mette alla prova la teoria, può riformularla e chiarificarla dandole concretezza. Per evitare di fare facili generalizzazioni o all' opposto di rimanere attaccati ai dati su bassa scala, è opportuno che il ricercatore parta nella sua ricerca empirica proprio dalla costruzione di un solido quadro teorico. E' riassuntiva la famosa frase di Lewin che sostiene non esserci nulla di più pratico di una buona teoria.

Questo capitolo introduttivo pone le basi di partenza per la costruzione di una ricerca empirica in ambito sociale. Sono elementi che non devono essere dati per scontati: senza sapere in quale ottica al giorno d' oggi si procede nel condurre una ricerca, si rischia di risultare poco o affatto credibili. Un ricercatore deve essere consapevole fin dall' inizio con quali occhiali guarda la realtà e con quali strumenti del mestiere lavorare i dati:il questionario è uno di questi; tra i più utilizzati nelle scienze umane, ha il vantaggio di poter essere somministrato su larga scala e in tempi brevi.   

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Edurete.org Roberto Trinchero