Capitolo 2. Ricerca sociale standard e non standard (Roberta Napolitano)

Lo scopo di ogni ricerca sociale è quello di raccogliere informazioni su determinate realtà che si collocano entro determinati limiti spaziali e temporali. Questi limiti costituiscono l’ambito della ricerca che deve essere definito con precisione. Ci sono varie nozioni importanti:

popolazione o l’universo ovvero l’insieme di tutti i soggetti o realtà particolari che costituiscono l’oggetto dell’indagine. La popolazione deve essere definita in maniera rigorosa nella ricerca.

Unita di analisi:si tratta dell’unità primaria i cui attributi il ricercatore intende rilevare e analizzare.

Campione: data l’impossibilità o l’inopportunità di prendere in considerazione tutte le unità che compongono la popolazione di cui si intende occupare ne vengono esaminate solo una parte: il campione è l’insieme delle unità di analisi studiate. Si tratta di quella porzione limitata della popolazione che va ad indagare direttamente nella speranza di ottenere informazioni che possano essere estese all’intera popolazione.

Campionamento:è la procedura attraverso la quale vengono selezionate le unità di analisi che entreranno a far parte del campione.

Campione teorico e campione reale:il campione teorico è quello che il ricercatore vorrebbe ottenere. Il campione reale è quello che che viene realizzato. Essi non coincidono mai. È compito del ricercatore far si che la differenza tra i due sia minore dato che al crescere di tale differenza si riduce la possibilità di estendere all’intera popolazione i risultati ottenuti e la precisione di tale operazione.

Censimento:è una ricerca per realizzare la quale non viene estratto un campione,bensì vengono considerate tutte le unità di analisi che compongono la popolazione.

Unità di campionamento: sono le unità di analisi che vengono incluse nel campione cioè quelle prese in considerazione dal ricercatore.

Caso: sono le unità di analisi su cui si raccolgono informazioni.

 Un concetto importante della ricerca sociale è il concetto di variabile. Prima di definirlo definiamo altri termini:

Proprietà: Si intende una qualsiasi caratteristica delle unità di analisi prese in considerazione. Esempio per gli studenti le proprietà sono l’anno di nascita, genere, università ecc.

Stato su proprietà: Si intende ogni particolare modo in cui una certa proprietà può presentarsi. Esempio: se la proprietà è il colore dei capelli gli stati saranno castani,neri,biondi,rossi. Per questo motivo desideriamo raccogliere in maniera sistematica informazioni relative al modo di presentarsi di una determinata proprietà attraverso la logica di ricerca di tipo standard. Dobbiamo quindi dare  una definizione operativa. Per dare una definizione operativa dobbiamo effettuare tre operazioni: a) dichiarare qual è lo strumento attraverso il quale si andrà a rilevare tale proprietà b) individuare una serie di stati della proprietà considerata che si ritengono importanti e diverse tra loro dette modalità. Esempio le  tonalità dei capelli sono di solito infinite ma mi soffermo solo su castano e nero. C) Stabilire il criterio attraverso cui i vari stati della proprietà studiata vengano fatti corrispondere ad una modalità piuttosto che ad un'altra.

Variabile: una proprietà di cui sia stata data una definizione operativa. Sono quelle caratteristiche delle nostre unità di analisi che desideriamo indagare e che all’interno della popolazione studiata si presentano con modalità diverse.

Costante: una caratteristica delle unità di analisi prese in considerazione che all’interno della popolazione studiata si presenta con la stessa modalità.

Dato: è la modalità in cui si presenta una certa variabile in un specifico caso

Vettore: una serie ordinata di informazioni relative allo stesso referente. esempio se il nostro caso è Francesco il vettore è il suo genere.

Matrice dati: si intende l’incrocio di due fasci perpendicolari di vettori paralleli ovvero una griglia in cui ad ogni riga corrisponde un caso studiato e ad ogni colonna una variabile presa in considerazione. Ogni riga della matrice è un vettore in quanto raccoglie tutti i dati relativi ad una determinata unità di analisi studiata cosi come ciascuna colonna è un vettore raccogliendo tutti i dati della variabile considerata.

Analisi monovariata:consiste in tutte quelle operazioni di elaborazione e di studio dei dati raccolti che prendono in considerazione una variabile alla volta cioè una colonna della matrice analizzando come si distribuiscono le sue modalità all’interno di una certa popolazione

Analisi bivariata e multivariata:l’analisi bivariata considera congiuntamente la distribuzione di due variabili. Se le variabili analizzate simultaneamente sono tre o più di tre si parla di analisi multivariata.

Frequenza: è un attributo delle modalità delle variabili corrisponde al numero di casi in cui all’interno della popolazione o del campione studiato, una certa variabile si presenta con una data modalità

Distribuzione di frequenza: è l’elenco ordinato di tutte le modalità di quella stessa variabile associata alla frequenza con cui compaiono all’interno della popolazione o del campione studiato

Valore caratteristico : è un numero oppure una parola capace di fornire informazioni sintetiche rispetto ad alcune caratteristiche significative di una distribuzione di frequenza

Coefficiente: è un numero che fornisce un informazione sintetica relativa alla distribuzione congiunta di due o più variabili.

Altri concetti importanti sono quelli di validità e attendibilità che sono caratteristiche che possono contraddistinguere gli strumenti di rivelazione e misurazione impiegati nell’ambito delle ricerche sociali. Uno strumento di rilevazioni è valido se vengono soddisfatte due condizioni : a) lo strumento rileva la proprietà che si intende  rilevare b) lo fa in maniera accurata. Il concetto di attendibilità fa riferimento alla stabilizzazione e alla coerenza interna di una rilevazione. Uno strumento è attendibile se ripetendo dopo un breve intervallo la rilevazione in un arco di tempo fornisce lo stesso identico risultato. Il concetto di validità inlude al suo interno quello di attendibilità ma non viceversa. Ciò significa che l’attendibilità è una condizione necessaria ma non sufficiente per la validità di uno strumento di rilevazione. L’attendibilità di uno strumento è in genere più semplice da verificare che non la sua validità.

 Ci sono due tipi possibili di ricerca: standard e non standard. Fino a poco tempo fa e ancora un po’ oggi questa differenza veniva indicata nei termini di opposizione fra metodi e tecniche di ricerca quantitativa da un lato e qualitativa dall’altro.  La ricerca quantitativa è la ricerca empirica nella quale i dati sono in  forma di numero. La ricerca qualitativa è la ricerca empirica nella quale i dati non sono in forma di numeri. Si preferisce allora distinguere tra metodi e teniche di ricerca standard e non standard. Possiamo definire standard i metodi e le tecniche di ricerca che ci permettono di raccogliere informazioni relative alla realtà studiata che possono essere organizzate e inserite all’interno di una matrice di dati. Si dice standard in quanto affinchè sia possibile la costruzione della matrice la ricerca deve essere condotta in maniera standardizzata. Per ogni unità di analisi devono essere prese in considerazione le medesime variabili. I metodi e le tecniche di tipo non standard sono quelle attraverso le quali raccogliamo informazioni non interamente riconducibili ad una matrice dati. È possibile individuare anche tecniche di indagini standard e non standard. Una tecnica di ricerca standard è l’indagine mediante questionario. Essa consiste nella somministrazione ad un intera popolazione o ad un campione di questa, di un questionario ovvero di un  insieme di domande identiche per tutte le unità di analisi considerate. Il rispondente deve limitarsi alla scelta di una delle opzioni di risposte già previste dal ricercatore. Alla fine della rilevazione sarà possibile costruire una matrice dei dati nella quale ciascuna riga corrisponderà al questionario di un singolo soggetto studiato e ciascuna colonna ad una domanda di questionario stesso. Un'altra tecnica è l’analisi secondaria standard ovvero quel processo entro cui il ricercatore non raccoglie direttamente le informazioni che costituiranno l’oggetto del suo studio ma si limita all’utilizzo di dati già disponibili, già raccolti da altri. Un ricercatore potrebbe per esempio fare affidamento sui dati delle fonti statistiche ufficiali: l’Istat,Banca d’Italia ecc.  Essa ha dei vantaggi come il risparmio di tempo ma ha anche degli svantaggi come la difficoltà da parte dei ricercatori di controllare la qualità del dato utilizzato. Un ulteriore tecnica è l’esperimento  ovvero una tecnica di ricerca poco utilizzata nelle scienze sociali che consiste nello studio di soggetti coinvolti in una situazione creata artificialmente dal ricercatore stesso. Possono essere condotti in un ambiente naturale o in laboratorio. L’ultima tecnica della ricerca standard e l’osservazione strutturata che consiste nell’osservazione all’interno di un contesto spaziale sia esso normale o artificiale dei comportamenti di un certo numero di soggetti. Tali comportamenti vengono registrati in maniera sistematica sulla base dei criteri stabiliti a priori dal ricercatore. Una tecnica di ricerca non standard sono le intervisti semi strutturate e interviste biografiche che sono interviste nelle quali ne le domande ne tanto le risposte sono prefissate o codificate a priori. Nel caso delle interviste semi strutturate esiste la barriera di domande predeterminate ma l’intervistatore ha la facoltà di utilizzarle in maniera flessibile  a seconda dell’ andamento dell’intervista. Nel caso emergono durante il colloquio alcune tematiche non previste a priori dal gruppo dei ricercatori rilevanti per la comprensione del fenomeno oggetto di studio,l’intervistatore ha la possibilità di porre interrogativi che vanno in quella direzione. La persona intervistata si esprime liberamente con parole proprie. La libertà espressiva tanto dall’intervistatore quanto dal soggetto intervistato risulta ampliata. Nelle interviste biografiche l’intervistato è chiamato a parlare di una sua esperienza di vita o di tutta la sua storia di vita. Non esiste più in entrambi i casi una barriera di domande prefissate. Dopo l’intervistatore fornisce stimoli successivi sulla base di un traccia di intervista che  non è costituita da domande ma dall’elenco organizzato di una serie di tematiche che i ricercatori ritengono opportuno esplorare. Sia nell’intervista semi strutturata che nelle interviste biografiche gli intervistatori dato il loro ruolo attivo devono per forza far parte del gruppo di ricerca. I dati raccolti da entrambe le interviste non possono essere riportati sulla matrice dati in quanto tutte le interviste si distinguono fra loro. Un'altra tecnica è l’analisi secondaria di documenti: valgono i pregi e i difetti già enunciati in merito all’analisi secondario di tipo standard. La differenza è che si avrà a che fare non più con dati statistici ma con testi,con documenti di tipo letterario:diari,lettere. Qui sarà impossibile organizzare i dati nella matrice dati. Un ulteriore tecnica è l’osservazione partecipante : il ricercatore si cala integralmente dentro alla realtà che intende studiare fino a diventare protagonista attivo. Non esiste qui uno schema rigido per la raccolta di informazioni. Per la registrazione delle informazioni raccolte il ricercatore fa riferimento ad un diario nel quale vengono riportate annotazioni in stile narrativo. Un ultima tecnica non standard è il focus group ovvero delle interviste di gruppo non standardizzate che vengono realizzate convocando un numero limitato di persone e invitandole a confrontarsi e ad esprimere la propria opinione sotto la guida di un ricercatore su un tema specifico. Il vantaggio è che si possono raccogliere in tempo breve informazioni da più soggetti senza avere la possibilità di ricostruire i profili individuali delle persone. Viene quindi fatto un controllo tra le 2 tecniche. Sia le tecniche standard quanto quelle non standard sono caratterizzate da pregi e difetti. Un primo pregio delle tecniche standard è quello di fornire dati che risultano sotto determinate condizioni generalizzabili sull’intera popolazione studiata che ci permette di quantificare l’estensione  la diffusione di determinate realtà,caratteristiche e fenomeni. I dati raccolti con ricerca standard possono essere sottoposti con facilità ad elaborazioni di tipo informatico e statistico che forniscono in tempi brevi informazioni sintetiche. Il ricercatore deve inserire una persona,un soggetto con le sue caratteristiche all’interno di un vettore di una matrice dati dove tutte le informazioni non possono essere registrate in forma sintetica. Un limite è quello di rendere difficile l’emergere di elementi inaspettati che il ricercatore nona aveva mai previsto a priori e che potrebbe essere rilevante entro la realtà studiata. Il ricercatore prima di scendere sul campo è chiamato a riportare i dati sulla matrice a predisporre delle griglie di operazione o di rilevazione rigide.  Il pregio delle tecniche di ricerca non  standard è quello di scavare in profondità nella realtà oggetto di studio facendo cogliere le sfumature permettendo di raccogliere informazioni non distorte .Rendono più agevole la scoperta di elementi della realtà oggetto di indagine inaspettate che il ricercatore non prevederà a priori. Le informazioni raccolte sono ricche ma non possono essere aggregate.

 

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Edurete.org Roberto Trinchero