Capitolo 6. La costruzione del questionario (Simona Santandrea)
Il questionario è uno strumento volto alla raccolta di informazioni organizzabili all’interno di una matrice dei dati.
Il compito di definizione delle domande che andranno a comporre il questionario è svolto dallo studio preparatorio, che permette di evidenziare quelli che sono gli aspetti significativi, critici e meno indagati del tema che si intende affrontare.
Il questionario deve essere breve, sia per rispetto dei soggetti che senza compenso offrono disponibilità e tempo di cui non sembra opportuno abusare, sia perchè riducono il numero di rifiuti.
Il questionario lungo serve al ricercatore che ambisce ad una conoscenza completa che includa tutti gli elementi rilevanti della realtà stessa, ma questo può portare a risposte frettolose e imprecise. Il ricercatore deve trovare un punto di equilibrio tra queste due esigenze contrapposte cercando di porre tutte le domande importanti e nessuna di più.
Le domande del questionario
- a risposta aperta non prevedono alternative predefinite di risposta
VANTAGGI L’informazione rilevata è ricca ed è utile se il ricercatore vuole giungere alla comprensione di un fenomeno, più che alla spiegazione di un fattore sulla base di altri; il rispondente può esprimersi liberamente, sentendosi così sollevato dalla frustrazione di non trovare, tra le risposte prefissate, quella in cui identificarsi.
SVANTAGGI Molte persone possono trovarsi in difficoltà ad esprimersi con parole proprie; il rispondente può parlare o scrivere in maniera estesa senza centrare il fuoco della domanda; mancanza di standardizzazione delle risposte e difficoltà nel momento dell’immissione delle informazioni all’interno della matrice dei dati, risolvibile con l’operazione di chiusura delle domande aperte, che consiste nell’individuare alcuni insiemi di risposta fra loro omogenei e a ciascuno viene poi associato un codice differente da inserire in matrice.
- a risposta chiusa consentono ai rispondenti di scegliere tra alternative prefissate di risposta VANTAGGI L’informazione ottenuta è ricca e variegata, ma strutturata; rapide e meno impegnative per il rispondente; immediatezza nella codifica delle risposte e rapidità d’inserimento dei dati all’interno della matrice.
SVANTAGGI Non emergono realtà e opinioni che i ricercatori non prevedono; possibilità di non trovare risposta in cui identificarsi.
E’ importante che le modalità di risposta risultino interpretabili in modo univoco e che rispondano ai requisiti di esaustività e mutua esclusività, cioè ciascun rispondente deve trovare una sola risposta in cui riconoscersi. Non bisogna elencare tutte le modalità di risposta possibili, ma, se all’interno della popolazione studiata è presente un gran numero di situazioni diverse, è preferibile creare alcune macrocategorie.
Per limitare alcuni difetti delle domande chiuse è opportuno prevedere delle modalità di risposta “non so”, se si ritiene che non tutti gli intervistati possano rispondere a quella domanda; includere la voce “altro”, per limitare la possibilità che alcune persone non trovino la risposta in cui riconoscersi; adeguare il linguaggio e la terminologia alla popolazione indagata; fare in modo che le domande siano brevi e riferite a questioni concrete; ideare domande rilevanti per la ricerca, ma anche per il rispondente; ricorrere a intervistatori bilingue che traducano sul momento il questionario o tradurre nelle diverse lingue lo stesso; fare attenzione alla forma e alle parole attraverso cui la domanda viene espressa.
La rilevazione e la quantificazione di una proprietà possono avvenire per mezzo di scale di atteggiamento:
- scale Likert prevedono un elenco di affermazioni relative al concetto rispetto al quale si vuole rilevare l’atteggiamento dei soggetti studiati, per ciascuna delle quali il rispondente deve manifestare il proprio grado di accordo o disaccordo. A ciascuna delle modalità di risposta viene assegnato un numero progressivo, che servirà a determinare il punteggio complessivo di ciascun rispondente rispetto alla scala studiata. Per ottenere il punteggio finale è sufficiente effettuare la somma di tali numeri o calcolarne la media aritmetica e la mediana facendo attenzione a “girare” i punteggi assegnati agli item a polarità invertita.
- scale autoancoranti presentano uno o più stimoli rispetto ai quali il rispondente deve dichiarare il proprio giudizio favorevole o negativo. Le etichette sono posizionate solo sulle due modalità estreme, mentre i valori intermedi sono indicati da numeri o da rettangoli vuoti. Condizione essenziale per il buon funzionamento dello strumento è il fatto che gli stimoli posti ai due estremi risultino effettivamente antitetici.
- scale di Osgood hanno l’obiettivo di valutare il significato che determinate realtà hanno per i soggetti intervistati. Al soggetto studiato vengono proposti alcune realtà rispetto ai quali devono esprimere il proprio orientamento, posizionandosi lungo un continuum di numeri collocati tra tutta una serie di coppie di aggettivi di significato opposto.
Errori nei quali si può incorrere nella formulazione delle domande e/o nelle alternative di risposta
- Domande interpretabili in maniera differente da soggetto a soggetto
- Alternative di risposta nelle quali il rispondente non è in grado di riconoscersi
- Domande nelle quali si pongono nel contempo due domande differenti, lasciando però al rispondente soltanto una possibilità di risposta
- Impiego di termini inusuali o che fanno riferimento a concetti complessi
- Domande lunghe e/o sintatticamente complesse difficili da padroneggiare
- La doppia negazione può provocare confusione nei soggetti
- L’impiego di termini fortemente connotativi in termini positivi o negativi possono influenzare la risposta
- La curvilinearità, quando due persone con atteggiamenti tra loro opposti rispondono in maniera uguale allo stimolo, può manifestarsi quando l’item è troppo vago o non polarizzato, o nel caso di item del tutto estremi
- Domande la cui risposta è scontata
- Il response set si presenta quando il soggetto tende a fornire, a tutti gli item, sempre la medesima risposta
- L’effetto trascinamento si presenta quando alcune domande riescono ad influenzare anche le risposte ad alcune delle domande successive del questionario
- L’effetto omologazione si presenta quando all’interno di una batteria di item riferiti a particolari contesti o situazioni se ne inserisce uno o più esterni a tali contesti, ma che il rispondente tenderà a ricondurre mentalmente ad essi.
Requisiti per il posizionamento delle domande e per la formulazione delle risposte
- Presentare il questionario attraverso una breve frase introduttiva, curare la sequenza delle domande in ordine logico, mettere tra loro vicino domande relative a un medesimo argomento ed evitare di alternare troppo frequentemente i piani temporali delle risposte
- Partire con domande generali e solo dopo passare a quelle specifiche per evitare che le prime vengano interpretate alla luce delle seconde
- Mettere all’inizio del questionario le domande a cui è più facile rispondere, a metà le domande più importanti e complesse, e alla fine le domande più facili e rapide
- Le domande strutturali, fondamentali nel definire il profilo del soggetto studiato, vanno poste alla fine per evitare la sensazione di una “schedatura”
- Le domande “sensibili”, imbarazzanti o irritanti, vanno poste alla fine del questionario.
Il questionario cartaceo deve essere costruito in modo da rendere più veloce l’operazione di “caricamento” dei dati su matrice
- La riga della matrice in cui inserire l’informazione raccolta è data dal numero del questionario. I questionari vengono infatti numerati progressivamente e tale numero viene inserito nella prima colonna della matrice dei dati.
- La colonna della matrice in cui inserire l’informazione raccolta è indicata per mezzo di un codice posto vicino alla domanda corrispondente.
- Il segno da inserire nella cella della matrice è dato da un numero posto vicino alla modalità di risposta corrispondente, a meno che la risposta non sia di per sé in formato numerico.
Terminato il lavoro di inserimento dei dati, è possibile comunicare al software tutte le corrispondenze tra codici numerici e risposte estese
- Per le domande chiuse a risposta singola ciascuna modalità di risposta è contrassegnata da un numero progressivo, che rappresenta il simbolo che verrà inserito nella matrice
- Per le domande chiuse a risposta multipla sono necessarie tante colonne della matrice quante sono le modalità di risposta prevista. Ogni modalità di risposta viene contrassegnata dal medesimo numero che verrà registrato nella corrispondente colonna della matrice
- Per le domande a risposta chiusa con risposte da ordinare secondo la preferenza i campi su cui registrare le risposte sono tanti quanti le modalità che devono essere selezionate e messe in ordine. Per codificare domande di questo tipo si pongono, accanto alle modalità di risposta proposte, tante colonne di numeri progressivi quante sono le scelte da effettuare
- Per le domande la cui risposta è un numero è sufficiente lasciare, accanto alla domanda stessa, uno spazio bianco dove registrare tale risposta, che potrà essere inserita direttamente in matrice
- Per le domande a risposta aperta, dopo la domanda stessa, viene lasciato un adeguato spazio bianco dove dovrà essere trascritta la risposta. Accanto a tale spazio si possono lasciare dei riquadri nei quali, in seguito al lavoro di “chiusura delle domande aperte”, inserire i codici.
- Per i questionari dati in autosomministrazione è meglio optare per l’omissione dei codici, ma è comunque opportuno preparare un “libro dei codici”, che servirà da guida per l’inserimento dei dati sulla matrice.
- Per la somministrazione mediante intervista faccia a faccia, il questionario potrà contenere i codici necessari per la codifica.
Una volta che il questionario è pronto, è necessario fare un pretest. I somministratori del questionario devono individuare eventuali errori o problemi di comprensione, osservando e prendendo nota dei commenti fatti dagli intervistatori e sollecitarli a spiegare i motivi di tali disagi.
Le persone interpellate nel pretest devono far parte della popolazione che si intende studiare e devono presentare situazioni e condizioni personali le più disparate possibili. E’ necessario andare a cercare proprio quei soggetti che potrebbero far emergere limiti e problemi del questionario.