Capitolo 3. La situazione di intervista come fonte di distorsione (Monica Martiniello)

LA SITUAZIONE DI INTERVISTA COME FONTE DI DISTORSIONE

 

Il tema dell’interazione tra intervistato e intervistatore è molto importante, si da per scontato che nel corso dell’intervista entrambi i soggetti operino in piena buona fede e siano incapaci di produrre distorsioni.

Esiste una distorsione che sovrintende a tutte le situazioni di intervista: l’ Effetto Hawthorne, prende il nome da uno stabilimento della Western Electric Company dove Elton Mayo svolse una serie di studi relativi all’influenza dell’ambiente sulla produttività.

È l’effetto che l’intervistatore/osservatore induce sui soggetti consapevoli di essere osservati. Analizziamo meglio i due soggetti dell'intervista.

 

L’INTERVISTATORE: ha una responsabilità pronunciata riguardo alla qualità dei dati prodotti. Riguardo al comportamento dell’intervistatore, si tende a distinguere tra errori casuali, i quali producono scostamenti in due sensi opposti, e errori sistematici, i quali producono scostamenti in una direzione caratteristica e sommando le loro influenze, provocano distorsioni.

Tra le caratteristiche dell’intervistatore che possono essere fonte di distorsione, si segnalano la razza, il genere, l’età, la provenienza geografica, e lo status, queste possono rivelarsi problematiche in specifiche situazioni, come nel caso in cui si debbano sottoporre domande delicate e che in qualche modo hanno attinenza con gli attributi dell’intervistatore.

Per evitare rischi di distorsione, quindi, bisogna esaminare preventivamente alcuni fattori contestuali e cercare di selezionare gli intervistatori in base alle necessità, anche se non è una scelta facile.

 Esistono distorsioni prodotte involontariamente e distorsioni prodotte volontariamente:

- Involontarie: come gli errori di codifica causati da intervistatori frettolosi o disattenti, e quelli di trascrizione estemporanea delle risposte aperte. È difficile riuscire a trascrivere in diretta una risposta a una domanda aperta, per questo un’alternativa può essere l’utilizzo di un registratore che permette di raccogliere tutte le dichiarazioni dell’intervistato.

- Volontarie: come le aspettative che l’intervistatore formula nei confronti del suo interlocutore nel corso dell’intervista. Tali aspettative possono essere di ruolo, sulla strutturazione degli atteggiamenti, o aspettative di tipo statistico.

 

Due importanti studiosi, hanno rilevato quale fonte di distorsione quattro tipi di comportamento messi in atto dall’intervistatore:

- Adptive Behaviour: cioè scostamento dal questionario, che l’intervistatore adotta quando, dopo aver ricevuto una risposta inadeguata, riformula la domanda adattandola alla reazione dell’intervistato.

 - Ireelevant Behaviour: cioè divagare, porre domande non previste dal questionario.

 - Hinting: imbeccare, cioè suggerire una risposta all’intervistato.

 - Scegliere la risposta al posto dell’intervistato.

 

L’INTERVISTATO: anche il comportamento dell’intervistato può essere fonte di distorsione. Egli infatti può dare una risposta che non rispecchia il suo stato sulla proprietà oggetto di studio, sia perché non ha compreso la domanda , sia perché decide volutamente di fornire informazioni false.

Un problema riguarda la possibilità che un intervistato decida di fornire risposte consapevolmente infedeli, quando accade ciò è probabile che lo faccia sotto effetto di una pressione detta Social Desirability.

Questa pressione spinge l’intervistato a dare di sé l’immagine migliore possibile, quella socialmente più accettabile.

Un altro problema riguarda la tendenza all’acquiescenza, cioè la propensione a dichiararsi sempre d’accordo qualsiasi sia la domanda, pare emergere in soggetti che non hanno posizioni precise sul tema dell’intervista o che hanno un basso livello di istruzione.

La tendenza a rispondere a qualsiasi domanda venga formulata è certamente una delle conseguenze provocate dalla situazione di intervista e dalle reciproche aspettative da essa generate: l’intervistato immagina che l’intervistatore si aspetti di trovarlo preparato su tutti i temi toccati dall’intervista e quindi si sente obbligato a non deluderne le attese.

 

Nella situazione di intervista gli intervistatori esercitano una sorta di egemonia e molto spesso questo genere di distorsioni sono provocate proprio da un cattivo uso di tale prerogativa, che porta ad assumere una coincidenza di patrimoni concettuali. Il ricorso a tecniche non standardizzate può rilevarsi una strategia efficace proprio perché consente un confronto più simmetrico tra intervistato e intervistatore, permettendo di aggirare e/o risolvere alcune problematiche.

 

 

3/4
Edurete.org Roberto Trinchero