Capitolo II-5 (Cristina Barbero)

 

5. Il laboratorio di pedagogia sperimentale

Nel 1928 venne fondato da Buyse il laboratorio di pedagogia sperimentale, con il quale venne dato riconoscimento istituzionale alla ricerca in pedagogia. L’entrata della logica scientifico-sperimentale in pedagogia è stata molto lenta e ricca di ostacoli, dovuti principalmente alla concezione spiritualistica del processo educativo, dominante nei paesi cattolici.   Buyse, nel fondare questo laboratorio incontrò molte difficoltà, in quanto pochi ritenevano adatta l’applicazione di metodologie positiviste in pedagogia. Questo laboratorio, coordinato da Buyse stesso con la collaborazione di studiosi di diversi ambiti  aveva come obiettivo il sostegno della ricerca scientifica in pedagogia e la sua diffusione. In laboratorio venivano controllate le pratiche didattiche attraverso l’utilizzo di tecniche quali l’osservazione sistematica, la sperimentazione, l’elaborazione di strumenti per la valutazione degli insegnanti e degli alunni e per la misura del rendimento scolastico.                    Le indagini attuate inizialmente furono rivolte alla scuola materna e elementare,poi in quella secondaria e successivamente all’università. In sintesi il laboratorio si pone come obiettivo di analizzare i problemi riscontati quotidianamente dagli insegnanti cercando di trovare strategie per risolverli, migliorando così la pratica educativa.                                                                        Il laboratorio si è occupato di diversi studi, tra cui:

-      Didattica sperimentale: per quanto riguarda questo campo, la pedagogia sperimentale si è particolarmente concentrata sull’elaborazione di strumenti di misura attraverso i  quali attuare dei controlli nelle discipline scolastiche. Alcuni di questi strumenti erano: scale di ortografia, programmi mirati all’apprendimento dell’ortografia nelle scuole elementari ecc..L’obiettivo primario era quello di migliorare la didattica dell’insegnamento elaborando test, scale, sussidi didattici, che permettono di attuare un giudizio oggettivo sull’attività svolta dagli alunni.

-      Psicopedagogia: questa area di studio riguarda i processi mentali coinvolti nell’apprendimento scolastico. In particolare è stato studiato il fenomeno della dislessia.

-      Test come strumenti di valutazione scolastica: in questo campo, Buyse divide  i test mentali in test di apprendimento e di attitudine. I primi sono i più studiati dal laboratorio, ma anche le prove attitudinali sono importanti in quanto l’insegnante deve tener conto della capacità mentale del soggetto e le sue inclinazioni. I test sono di natura sperimentale e, dunque, non sono sufficienti da soli a conferire scientificità all’esperienza didattica.

-      Storia dell’educazione e dell’insegnamento: Buyse approfondisce, inoltre, in modo critico, alcune tematiche legate allo sviluppo dell’esprit scientifique in pedagogia.

-      Orientamento professionale e vocazionale:il laboratorio si occupò anche della problematica della selezione del personale didattico, elaborando così degli strumenti di preselezione e valutazione dell’operato dei docenti.Si verificarono nelle ricerche alcuni fattori importanti per il successo professionale degli insegnanti, ovvero la personalità, l’intelligenza e il metodo d’insegnamento. Buyse rotiene importante che la scuola dia un orientamento per la scelta professionale, cercando di far capire all’alunno quali sono le capacità che può potenziare nel suo percorso.

-      Temi di pedagogia della scuola: in questo campo, il laboratorio analizzò in che misura l’educazione scolastica ricevuta in adolescenza condiziona e influisce sugli adulti;indagò inoltre per avere delle informazioni sulla formazione della scuola secondaria.

-      Temi sulla famiglia: tale studio riguarda soprattutto il notare come l’educazione della famiglia influisca sullo sviluppo del bambino e dell’adolescente.

-      Nozioni di natura psicologica, come il movimento,il transfer, l’attenzione e la volontà.  

Questi studi sono importanti poichè hanno contribuito ad una conoscenza più approfondita del fanciullo e all’elaborazione di nuove metodologie da utilizzare nella didattica e nella pedagogia. 

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Edurete.org Roberto Trinchero