Capitolo II-4 (Cristina Barbero)
4. Temi di ricerca
Buyse tratta numerosi temi di ricerca, al fine di motivare l’utilizzo di procedure d’indagine rigorose in diversi settori per ottenere un miglioramento della pratica educativa-scolastica. Tali temi riguardano: la sperimentazione educativa, la classificazione razionale degli alunni, le applicazioni principali dell’indagine psicopedagogica, l’individualizzazione dell’intervento educativo, il metodo dei test e l’orientamento professionale e vocazionale. Buyse, in particolare, sostiene l’entrata delle nuove metodologie sperimentali nelle pratiche educative e scolastiche. Per quanto concerne il tema della conoscenza razionale degli alunni, egli considera l’alunno una persona unica nella sua natura. È, infatti, per tale motivo che il valore e il rispetto del singolo individuo devono essere posti in primo piano dall’educatore in un’azione educativa. Buyse, in particolare, pone attenzione sull’alunno in situazione di apprendimento. Lo studioso riprende le concezioni di autori come Rousseau, Fenelòn e Pestalozzi, che ritengono che si debba conoscere bene il soggetto dell’apprendimento in modo da poter attuare un’efficace azione educativa. Buyse, infatti,è a favore di un tipo di intervento educativo individualizzato, affinchè ognuno possa sviluppare in modo a lui più appropriato le sue potenzialità. Uno dei metodi utilizzati dagli insegnanti per applicare un insegnamento mirato è l’osservazione dell’alunno durante l’apprendimento per verificarne il comportamento. Vengono, inoltre, applicati dei test, quali test dell’intelligenza, test di apprendimento, utili per la quantificazione del rendimento scolastico e per superare la soggettività dei voti degli insegnanti. Tali metodi, compresa l’osservazione, sono volti ad ottenere la conoscenza approfondita dell’alunno, come già accennato prima. Buyse sostiene poi che occorre formare classi omogenee, ma che gli insegnanti applichino un metodo educativo individualizzato, rivolto sia agli ipodotati, che ai ritardati e ai superdotati.Tali ripartizione della classe e la classificazione degli alunni sono finalizzate al miglioramento dell’organizzazione scolastica e delle pratiche educative. L’autore ritiene, inoltre, che la conoscenza dell’alunno, ottenuta con i metodi sopra citati, stia alla base dell’attività orientativa, alla quale deve adempiere la scuola. Buyse afferma la necessità della presenza dell’insegnante, in quanto “guida per l’istruzione e la formazione intellettuale”, e dell’educatore, come agente della formazione morale”. L’individuo, infatti, ha una predisposizione naturale ad apprendere, ad essere educato, ma ha bisogno di un mediatore che lo aiuti ad adattarsi all’ambiente che lo circonda. Buyse parla, a questo punto, di “educazione pedagogica”, in alternativa all’educazione naturale e all’autoeducazione. Nonostante l’educazione costituisca un compito proprio dell’individuo, egli è immerso comunque in una società che lo trasforma e condiziona e alla quale deve rendere conto. L’obiettivo della scuola moderna deve, dunque, essere quello di formare degli individui capaci di adattamento alla società. Buyse, quindi, nonostante prospetti un tipo di educazione individualizzata, riconosce l’importanza di una dimensione sociale dell’educazione.Concordo con quanto afferma Buyse, in particolare sul fatto che il bambino debba ricevere un tipo di insegnamento individualizzato poiché unica è la sua persona, insieme alle sue capacità. Qui entra in gioco il ruolo dell’insegnante e dell’educatore, che devono saper osservare e individuare le capacità di ogni singolo allievo per potenziarle nel modo più efficace. Da questo punto di vista la scuola ha un compito molto impegnativo che deve saper adempiere.