Capitolo II-2 (Giorgia Pistininzi)

Capitolo II- 2

 

La collaborazione con O. Decroly

 

La collaborazione di Raymond Buyse con il Decroly rappresenta un’esperienza significativa per la formazione del Buyse poiché egli ha la possibilità di conoscere e applicare nel laboratorio di psicotecnica le nuove metodologie scientifiche.

Oggetto principale delle pubblicazioni con il Decroly è la realtà educativa americana, considerata come modello per quella europea. Essi promossero la diffusione dell’esprit scientifique per lo studio dell’educazione e per la preparazione degli insegnanti nei vari gradi scolastici, nonostante fossero consapevoli che l’approccio scientifico in educazione “ non conduce a verità pedagogiche assolute e non fornisce regole didattiche definitive” ma rappresenta “uno strumento essenziale per uscire dall’empirismo e fare luce sulle reazioni complesse del soggetto in età evolutiva”. Emerge cosi la posizione che il Buyse assumerà negli anni successivi: apprezzamento per le nuove metodologie scientifiche, fonti di progresso per la scienza pedagogica, ma al tempo stesso consapevolezza del loro valore strumentale.

I due studiosi belga passano in rassegna diverse Università disponenti di un’Educational School, soffermandosi di volta in volta sulle caratteristiche tipiche di ciascuna. A parer loro la più celebre è il Teachers College della Colombia University. Nel loro volume vengono analizzati tutti gli atenei visitati; a loro giudizio l’attività accademica di sostegno e diffusione dell’esprit scientifique da parte delle università americane costituisce un modello per la realtà europea.

I due studiosi osservano che l’idea di una maggiore comunicazione fra università e scuola ha cominciato a diffondersi poiché è stata colta la necessità d’integrare la riflessione pedagogica con la prassi educativa; consegue la duplicità della pedagogia come scienza pura e applicata. Anche la struttura dell’insegnamento americano rivolto ai soggetti portatori di handicap è oggetto di analisi, riflettendo che tale atteggiamento di forte interesse e preoccupazione poggia sull’importanza che il paese dà alle problematiche educative tout court.

La conoscenza del sistema formativo americano dà la possibilità di approfondire lo studio dei nuovi strumenti per la misura dell’intelligenza e del rendimento scolastico. Venne costituito il Psychological Service con la funzione di elaborare strumenti per la conoscenza del personale militare, per la selezione dei sottoufficiali, per il reclutamento dei aviatori e bombardieri. Ciò favorì l’estensione di quelli anche nel contesto educativo.

Decroly e Buyse inoltre approfondiscono insieme la nozione di test nel volume La pratique des tests mentaux, articolando il volume in due parti:

-         nella prima viene descritta la scala metrica dell’intelligenza Binet-Simon, considerata come valido modello per l’esame mentale individuale. A fianco dei test verbali, vengono aggiunte performance centrate su abilità pratiche come per esempio i labirinti di Porteus, i cubi di Kohs…

-         nella seconda parte dell’opera viene sviluppata l’analisi di alcuni test collettivi, costruiti in laboratori di ricerca statunitensi, fra cui prove di gruppo per la misura dell’intelligenza messe a punto alla Leland Stanford University da A.Otis.

 

Il ricorso ai test individuali o a quelli di gruppo è motivato dalle circostanze poiché sia gli uni sia gli altri presentano vantaggi e svantaggi.

 Le prove collettive non possono essere impiegate con soggetti inferiori all’età di quattro anni oppure con individui ipodotati. Con i test scritti sfugge la dimensione non verbale e non è possibile correggere le risposte in itinere. Le prove collettive presentano però indubbi vantaggi come l’uguaglianza delle condizioni di attuazione, il guadagno di tempo, la facilità nella correzione.

I test individuali sono somministrati ai soggetti in condizioni diverse, l’esaminatore deve controllare l’influsso della sua presenza sull’esaminato e pertanto ha bisogno di una preparazione specifica; i tempi di attuazione aumentano e ciò non permette l’applicazione a grandi quantità.

Riconoscono inoltre come l’applicazione della statistica allo studio dei problemi educativi permetta il controllo scientifico del rendimento scolastico e la verifica dei procedimenti didattici.

Altro nodo su cui insistono i due studiosi è la distinzione tra educazione e istruzione: la prima, intesa come formazione integrale della persona implica e supera il concetto di istruzione, limitato all’acquisizione di nozioni tecniche.

Il viaggio di studi compiuto dal Buyse con il Decroly permette di effettuare osservazioni importanti per la pedagogia europea.

8/17
Edurete.org Roberto Trinchero