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[ Prof. Roberto Trinchero ]
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Individuazione dei fattori rilevanti e dei relativi indicatori

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Se l’ipotesi formulata dal ricercatore è “l’autostima di un allievo delle superiori è tanto minore quanto più alte sono le sue ripetenze”, i fattori da essa legati sono l’autostima del soggetto e il fatto di essere ripetente o meno. Questi fattori corrispondono a delle proprietà dei soggetti studiati (ossia i referenti della ricerca stessa), in questo caso gli allievi della scuola superiore. Gli stati sulle due proprietà considerate sono “ripetente” o “non ripetente”, per la proprietà ripetenza, e “bassa autostima” e “alta autostima” per la proprietà “autostima”. Dando una definizione operativa a questi stati, trasformiamo le proprietà in variabili, come nell’esempio a fianco. I valori assegnati alla variabile corrispondenti a ciascun stato sulla proprietà sono arbitrari e vengono decisi dal ricercatore durante la pianificazione della ricerca.

Quando le proprietà o i concetti coinvolti nella ricerca sono troppo astratti per essere direttamente operazionalizzabili (ad esempio, l’autostima, il rendimento scolastico o l’intelligenza) è necessario ricorrere ad opportuni indicatori, ossia concetti e proprietà direttamente rilevabili che abbiano un rapporto di indicazione con il concetto astratto di partenza.

In questo esempio abbiamo considerato un solo indicatore di autostima, ma è possibile considerarne più di uno (ad esempio “il giudizio dato su di sé” e “il fatto di sentirsi bene con gli altri”). In tal caso è possibile sdoppiare l’ipotesi (e quindi effettuare due controlli anziché uno) o definire degli indici additivi ossia indici di autostima ottenuti sommando i punteggi di autostima ottenuti da tutti gli indicatori, che ovviamente devono essere formulati in modo che all’aumentare del punteggio aumenti il carattere in questione (nel nostro esempio l’autostima).

I fattori, e le relative variabili che derivano dalla loro operazionalizzazione, considerati nella ricerca educativa sono molteplici. Per quanto riguarda la ricerca scolastica, Vertecchi (1991) ha proposto una classificazione delle variabili educative in variabili socio-economico-culturali, scolastiche e relative agli allievi, secondo il seguente schema:

Dunkin e Biddle hanno proposto una classificazione basata su variabili di contesto, di processo e di prodotto (vedere Postic, De Ketele, 1988, Magri, Rossi, 1998), che qui riportiamo nelle sue linee essenziali:

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