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[ Prof. Roberto Trinchero ]
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Fonti di invalidità non dovute all’osservatore
Fonti di invalidità dovute all’osservatore
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Fonti di invalidità non dovute all’osservatore

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Le possibili fonti di invalidità dei risultati dell’osservazione possono essere riassunte dalle tabelle seguenti (vedere Braga, Tosi, in Mantovani, 1995, 118). Tra le possibili cause di invalidità non imputabili all’osservatore vi sono:

Reattività dei soggettiLa presenza dell’osservatore, anche non partecipante, può indurre i soggetti ad alterare il proprio comportamento in funzione della consapevolezza di sentirsi osservati. Un possibile rimedio è ricorrere a osservatori già famigliari ai soggetti in quel particolare contesto, ad esempio insegnanti, medici, ecc.
Mancata accettazione o scoperta dell’osservatoreL’osservatore può non essere accettato dai soggetti dell’osservazione che quindi potrebbero assumere un atteggiamento oppositivo. Questo rischio è particolarmente marcato per gli osservatori partecipanti il cui ruolo non è dichiarato (osservazione non palese): l’eventuale scoperta di una “spia” nel gruppo sotto esame indice i soggetti a un rifiuto dell’osservatore.
L’intervento di fattori di disturboSvolgendosi in ambiente naturale (scuola, famiglia, comunità, ecc.) l’osservazione risente di stimoli e fattori di disturbo che rischiano di modificare il normale comportamento dei soggetti. L’intervento di fattori di disturbo ambientali, pur portando a dati non validi rispetto agli obiettivi originari della ricerca, può dare preziose informazioni sulla capacità e modalità dei soggetti studiati di rispondere a stimoli e perturbazioni esterne, e quindi non rappresenta sempre un evento negativo.

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