Portale FAR - E@syPedagogia Sperimentale On line

[ Prof. Roberto Trinchero ]
Registrati!
InformazioniSitografia
Logica della ricerca empirica in educazioneLa ricerca empirica in educazione dalle origini ad oggi
Perché una pedagogia sperimentale?
I precursori: Galton, Wundt e Thorndike
1900-1920: Le origini
1920-1950: Qualità o quantità?
1950-1970: L'euforia per il quantitativo
1970-2000: La riscoperta del qualitativo
Oggi: una ricerca, molti metodi
La ricerca scientifica in educazione
Concetti chiave della ricerca empirica nelle scienze umane
Obiettivi di ricerca
Strategie di ricerca per perseguire gli obiettivi
Strategie di ricerca educativaIl disegno della ricercaLa rilevazione dei datiL'analisi monovariata di dati quantitativiL'analisi bivariata di dati quantitativiL'analisi dei dati qualitativiApplicazioni della ricerca educativaLavori degli studenti

1920-1950: Qualità o quantità?

| e-portfolio | classe virtuale |

In Belgio, Raymond Buyse collabora con Decroly e diffonde l’opera di Thorndike, adattandola alle istanze pedagogiche. Secondo Buyse la valutatazione delle pratiche educative non è una questione numerica ma ammette soltanto giudizi di valore. E' comunque importante introdurre in essa elementi di controllo scientifico, allo scopo di avere maggiore obiettività.
Buyse e Decroly identificano due atteggiamenti possibili in materia di educazione: quello dell’idealista (il qualitativo) e del realista (il quantitativo) dove il primo parte da una mentalità filosofica per preoccuparsi delle cause prime, dei principi, delle categorie, delle idee direttive, mentre l’altro, partendo da una mentalità scientifica si interessa ai risultati, agli effetti, ai fatti. Con riferimento alle pratiche educative il primo mira a scopi ultimi, il secondo a rendimenti efficaci. Secondo i due autori queste tendenze non sono affatto contraddittorie ma complementari ed è possibile rendersene conto ponendo correttamente i termini del problema pedagogico, distinguendo i fini trascendenti dell’educazione dagli obiettivi limitati dell’istruzione.

Ritratto di Edouard Claparède [http://www.psychology.ru/whoswho/Edouard_Claparede.stm]

In Svizzera, Edouard Claparède, allievo di Binet e, come Decroly, anch’egli profondamente influenzato da Dewey, respinge gli estremismi metodologici ed applica nella sua attività di ricerca indifferentemente i metodi quantitativi di laboratorio e l’introspezione. Egli vede l’insieme dei metodi qualitativi e quantitativi come una cassetta degli attrezzi all’interno della quale si può scegliere quello più adatto alla situazione contingente, ritenendo le pratiche educative una forma di conoscenza ricavabile dall’osservazione e dall’esperienza.
Secondo Claparède esistono due categorie di interrogativi a cui rispondere attraverso la ricerca empirica: una riguarda la struttura della realtà studiata, ossia i fattori e le relazioni tra di essi in grado di dare una spiegazione ai fenomeni, l’altra riguarda i bisogni ai quali vengono incontro i fenomeni presenti nella realtà studiata (le funzioni dei fenomeni), i quali dovrebbero essere sottoposti ad un processo di comprensione. Orbene, l’interrogarsi sulla struttura richiederebbe uno sforzo di spiegazione di tipo causale, mentre l’interrogarsi sulla funzione richiederebbe uno sforzo di comprensione da parte dello scienziato, ossia una spiegazione teleologica. E' ovvio come le due posizioni non debbano considerarsi in antitesi ma, proprio perché rispondono a domande differenti, si completano a vicenda.
L’opera di Claparède sarà continuata dal suo allievo, Robert Dottrens, più orientato verso la ricerca quantitativa.

Ritratto di Ronald Fisher [http://www-groups.dcs.st-and.ac.uk/~history/BigPictures/Fisher_3.jpeg]

L'inglese Ronald Fisher pubblica nel 1925 Statistical Methods for Research Workers, dove sviluppa la statistica inferenziale relativa ai piccoli campioni, applicandola a ricerche in agricoltura, e nel 1935 The design of the Experiment, in cui definisce i concetti di "ipotesi nulla", "gradi di libertà" e "piano sperimentale", delineando anche i principi dell’analisi della varianza. Il lavori di Spearman denotano come già nei primi anni del secolo fosse chiara la distinzione tra dati ordinali e cardinali, che sarà formalizzata solo nel 1946 dall’americano Stanley S. Stevens.

Ritratto di Louis L. Thurstone [http://www.unc.edu/depts/quantpsy/thurstone/history.htm]

Basandosi sui lavori di Spearman sull’analisi delle componenti principali, l’americano Louis L. Thurstone propone a partire dal 1931 il modello dell’analisi fattoriale, applicandolo allo studio dell'intelligenza e delle attitudini personali. Il suo contributo sarà importante nello studio della natura dei costrutti, manifesti e latenti.

Ritratto di Kurt Lewin [http://home.earthlink.net/~dougary/ITEC_800/final_project/graphics/lewin.jpg]

Kurt Lewin, che nel suo saggio Conflict between Aristotelian and Galileian Modes of Thought in Contemporary Psychology del 1931, pone una critica agli approcci quantitativi correnti che puntano ad isolare i fattori dai contesti in cui essi operano. Lewin propone una ricerca basata sulla ricostruzione dei sistemi di relazioni tra fattori all'interno dei contesti concreti in cui essi operano, attraverso l'analisi approfondita di situazioni particolari e circoscritte. A partire da queste considerazioni Lewin formalizzerà negli anni quaranta il concetto di ricerca azione.

Copyright 2024 | DISEF || Ultima modifica: 25/08/2004 19:16:58 | Credits | Responsabilità |