Osservare significa raccogliere informazioni su comportamenti (e da questi, utilizzati come indicatori, anche opinioni/intenzioni e atteggiamenti) di soggetti mettendoli in relazione con l’ambiente in cui essi si manifestano. L’osservazione deve essere compiuta cercando di modificare il meno possibile la situazione ambientale in cui si manifestano i comportamenti che che ci interessa rilevare.
Il ruolo dell’osservatore può essere partecipante o non partecipante. Osservatore partecipante è ad esempio l’educatore che compie attività osservativa nel contesto in cui opera. L’osservazione partecipante è il metodo tipicamente usato in etnografia e consiste nella raccolta di informazioni da parte di un ricercatore che osserva e registra quanto avviene in una comunità più o meno ampia con la quale interagisce e nella quale si inserisce allo scopo di studiarne i sistemi simbolici, i significati, ecc. Le tecniche utilizzate in questo tipo di ricerca sono la raccolta e l’analisi di documenti quali diari o lettere, le registrazioni di brevi episodi e la documentazione di narrazioni dei nativi, di riti e cerimoniali.
Osservatore non partecipante è ad esempio l’osservatore esterno che descrive il comportamento degli allievi di una classe nelle attività di laboratorio. Nell’osservazione non partecipante l’osservatore è esterno alla realtà studiata, anche se utilizza gli stessi strumenti dell’osservatore partecipante. Si parla di partecipazione osservante quando, come avviene ad esempio nella ricerca-azione, è un membro del gruppo osservato a farsi osservatore con l’ausilio delle tecniche descritte precedentemente.