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[ Prof. Roberto Trinchero ]
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InformazioniSitografia
Logica della ricerca empirica in educazioneStrategie di ricerca educativaIl disegno della ricercaLa rilevazione dei datiPrincipi di rilevazione dei dati
Rilevazione mediante questionario
Il questionario
Fasi della costruzione del questionario
La formulazione delle domande del questionario
Domande aperte
Domande a scelta multipla
Domande condizionate
Scala di ordinamento forzato
Scala di giudizio
Domande semi-aperte
Domande con ordinamento parziale
Scala non verbale
Scala di Likert
Scala di frequenza
Scala di Guttman
Differenziale semantico
Termometro vicinanza-lontananza
Scala di confronto a coppie
Scala comparativa
Lista di espressioni
Scala di distanza semantica
Domanda con vignette tematiche
La somministrazione del questionario
Distorsioni dovute all’intervistato
Rilevazione mediante test di cognitivi e di abilità
Rilevazione mediante test di profitto
Rilevazione mediante intervista
Rilevazione mediante colloquio
Rilevazione mediante osservazione
Rilevazione mediante analisi dei documenti
Rilevazione sociometrica
Rilevazione mediante portfolio
Caricamento dati su calcolatore
Validità e attendibilità della rilevazione
L'analisi monovariata di dati quantitativiL'analisi bivariata di dati quantitativiL'analisi dei dati qualitativiApplicazioni della ricerca educativaLavori degli studenti

Fasi della costruzione del questionario

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La costruzione del questionario deve procedere secondo alcune fasi tipiche:

  1. La precisazione dello scopo e del tema su cui è centrato il questionario (che consentirà di assegnarvi un titolo), l’esplicitazione delle proprietà, concetti e costrutti che intende rilevare e dei loro indicatori, e la tipologia di rispondenti a cui si rivolge (ad esempio ragazzi dai 14 ai 18 anni, adulti frequentanti un corso di formazione, ecc.).
  2. La definizione delle variabili di sfondo, che comprendono le caratteristiche demografiche e socio-ambientali dell’intervistato (dati personali), quali ad esempio età., genere, professione, livello di scolarità, zona di residenza, ecc. Queste variabili vengono anche dette variabili ascritte.
  3. Uno studio esplorativo sulla popolazione di soggetti a cui il questionario è destinato, per raccogliere informazioni qualitative che gettino luce sulla realtà sotto esame. In questa fase può essere opportuno estrarre dalla popolazione un piccolo campione e condurre una ricerca esplorativa mediante interviste con basso grado di strutturazione, “uno a uno” o di gruppo.
  4. La formulazione delle domande. Sulla base degli indicatori e delle definizioni operative già individuate occorre definire almeno un quesito per ciascun indicatore definito. Ciascun quesito darà origine poi ad una o più variabili nella matrice dei dati. Le domande possono essere chiuse o aperte a seconda che siano prefissate o no le alternative di risposta.
  5. La definizione dell'ordine delle domande e la strutturazione del questionario in sezioni (ad esempio: sezione A: dati anagrafici, sezione B: curriculum scolastico, ecc.). Ciascuna domanda deve essere numerata, partendo da 1 all’inizio di ogni sezione (ad esempo la prima domanda della sezione A è A1, la terza domanda della sezione B è B3, ecc.). Numerare separatamente le domande di ogni sezione evita, in caso si debbano aggiungere o togliere delle domande, di dover rinumerare tutte le domande del questionario, essendo sufficiente rinumerare quelle della sezione.
  6. La predisposizione delle modalità di presentazione del questionario, la scelta della forma di somministrazione (diretta, per posta, telefonica, telematica, ecc.) e la preparazione della lettera di presentazione e del modulo prestampato per la dichiarazione di assenso dell’intervistato alla raccolta dati.
  7. La somministrazione pilota (detta anche pretest) del questionario, su un gruppo ristretto di soggetti, quanto più possibile simili ai destinatari finali del questionario, allo scopo di calibrare il linguaggio con cui le domande sono formulate e verificarne la comprensibilità. Tale somministrazione deve essere cronometrata allo scopo di stabilire il tempo medio di compilazione. In questa fase è molto importante chiedere agli intervistati di esprimere le loro osservazioni sul questionario, sulla chiarezza delle domande, sull’opportunità di aggiungerne o di toglierne alcune o di variare le modalità di risposta e soprattutto, dopo aver spiegato agli intervistati le finalità dell’indagine, chiedere loro se le domande del questionario appaiono rilevanti rispetto agli scopi e ai problemi conoscitivi che guidano l’indagine, che dovranno essere esplicitati ai soggetti stessi. E’ opportuno che la lunghezza del questionario sia calibrata in modo da richiedere al massimo mezz'ora di lavoro.

E' possibile poi effettuare controlli di validità e di affidabilità dello strumento. L’affidabilità si controlla somministrando una seconda volta il questionario allo stesso campione di pretest dopo un intervallo di tempo non troppo lungo e verificando se le risposte date sono identiche. La validità può essere stabilita sulla base del grado di accordo che manifestano i risultati con quelli ottenuti somministrando allo stesso gruppo un altro questionario, giudicato attendibile, con gli stessi obiettivi del nostro questionario oppure, dato che è piuttosto improbabile che, nel caso del questionario, esistano strumenti con gli stessi obiettivi, sottoponendo i soggetti del pretest o un altro campione estratto dalla popolazione sotto esame ad un'intervista focalizzata (ad esempio con la tecnica del focus group) in cui vengano discussi i temi del questionario, gli obiettivi che si pone, gli indicatori utilizzati e la formulazione delle domande.

Dopo questo processo il questionario è pronto per la somministrazione definitiva al campione di soggetti che si intende studiare.

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