Quando gli incroci sono tra variabili con più di due modalità la concordanza viene definita sulla base del confronto tra le frequenze osservate e le frequenze attese, ossia le frequenze che avremmo in caso di ripartizione puramente casuale dei vari soggetti nelle celle. Nell’esempio sottoriportato è indicato un incrocio tra regioni di appartenenza e preferenze di studio in un ipotetico campione.
Indice
| Definizione e lettura | Limiti di applicabilità
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Phi quadro |
![](files/phiquadro.gif)
(il valore di X quadro diviso il numero totale dei casi)
Phi quadro alto: vi è un’alta differenza tra frequenze osservate e frequenze attese
Phi quadro=0: non vi è differenza tra frequenze osservate e attese | Applicabile se tutte le frequenze attese sono maggiori di 5, accettabile se alcune di esse sono comprese tra 1 e 5.
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Coefficiente di contingenza
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![](files/coefconting.gif)
C alto: vi è un’alta differenza tra frequenze osservate e frequenze attese
C=0: non vi è differenza tra frequenze osservate e attese | Applicabile se tutte le frequenze attese sono maggiori di 5, accettabile se alcune di esse sono comprese tra 1 e 5.
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V di Cramer |
![](files/vcramer.gif)
(radice di X quadro diviso il numero dei casi per il minimo tra il numero di righe e di colonne meno uno)
V=1 vi è la massima differenza possibile tra frequenze osservate e frequenze attese
V=0 non vi è differenza tra frequenze osservate e attese | Applicabile se tutte le frequenze attese sono maggiori di 5, accettabile se alcune di esse sono comprese tra 1 e 5.
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T di Tschuprov |
![](files/tschuprov.gif)
(radice di X quadro diviso il numero dei casi per la radice del numero di righe meno uno per il numero di colonne meno uno)
T vicino a 1: vi è la massima differenza possibile tra frequenze osservate e frequenze attese
T=0: non vi è differenza tra frequenze osservate e attese | Applicabile se tutte le frequenze attese sono maggiori di 5, accettabile se alcune di esse sono comprese tra 1 e 5.
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