L’analisi della relazione tra variabili dicotomiche è un caso molto frequente nella ricerca empirica in educazione. Se l’ipotesi da controllare è, ad esempio, “un’alta esposizione alla televisione rende i bambini più aggressivi” la tabella 2 × 2 costruita dopo aver operazionalizzato i concetti e rilevato gli stati delle proprietà sul nostro campione potrebbe assumere la forma seguente:
Convenzionalmente si dispone la variabile considerata indipendente sulle righe e quella considerata dipendente sulle colonne e si dispongono le modalità in ordine crescente a partire da sinistra e andando verso destra. In tal modo si nota come un addensamento dei casi nelle celle a e d (e una corrispondente rarefazione nelle celle b e c) indica che ad una bassa esposizione alla tv corrisponde una bassa aggressività e ad una alta esposizione alla tv corrisponde un’alta aggressività, ossia tale addensamento indica che l’ipotesi è compatibile con i dati. Viceversa un addensamento di casi nelle celle b e c indica che l’ipotesi non è compatibile con i dati. Un equiripartizione indica che non vi è relazione tra le due variabili.
La forza della relazione è ovviamente tanto più alta quanto più è alta la differenza ad-bc.