La dinamica del colloquio è simile a quella dell’intervista, ma si differenzia da essa per la motivazione con cui l’intervistato e intervistatore interagiscono. Nel caso dell’intervista, l’intervistatore e, soprattutto, l’intervistato non hanno motivazione intrinseca all’interazione, ma estrinseca (ad esempio l’intervistatore non è interessato tanto all’interazione in sé ma chiede solamente all’intervistato se, per favore, può dargli il suo parere su un determinato argomento), non esiste un desiderio, un bisogno “interno” di mettersi in relazione. Nel caso del colloquio la motivazione dell’intervistatore e, soprattutto, dell’intervistato è intrinseca. L’intervistato ha un interesse specifico a stabilire l’interazione (ad esempio ha bisogno dell’intervistatore, come nel colloquio psicologico). Dal canto suo l’intervistatore desidera aiutare l’intervistato (il paziente) e ha quindi a sua volta una motivazione intrinseca ad entrare in relazione.
La ricerca in psicologia privilegia una forma di conversazione denominata colloquio, che ha lo scopo di rilevare dati sulle caratteristiche intellettuali e di personalità di un soggetto, in connessione spesso con l'uso di reattivi o test. Nel colloquio, più che la raccolta di informazioni in se stessa, è importante l'incontro interpersonale, il clima comunicativo che si crea , l'atteggiamento di accettazione empatica, comprensiva, del terapeuta.