DISTURBI DELL’ATTENZIONE/ COMPORTAMENTO E PROFITTO SCOLASTICO

Rosalba Degni

Negli ultimi anni, con una frequenza senza dubbio superiore rispetto al passato,
si sente parlare di bambini e adolescenti iperattivi o con problemi di attenzione.
Molti insegnanti, tra cui la sottoscritta, riferiscono di avere dei grossi problemi nella
gestione dei propri alunni sul piano comportamentale e del rispetto delle
regole.
Spesso queste problematiche vengono configurate come disturbi da deficit
attentivi ed iperattività. Diversi Esperti, anche attraverso i media, affrontano
spesso questi temi dando informazioni, spiegando le cause e dando suggerimenti
sulle modalità d’intervento.
Alla luce di questo recente scenario sembrerebbe che sia scoppiata una vera e
propria epidemia legata a questa patologia individuata nel nostro paese con
l’acronimo DDAI (Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività) e, in
campo internazionale, con ADHD (Attention Deficit/Hyperactivity Disorder).
Il presente lavoro ha l’obiettivo di illustrare alcuni aspetti di questa patologia; di verificare se esiste una relazione tra la presenza in classe di alunni con disturbo dell’ attenzione e iperattività e percezione che questo influisca negativamente sul profitto scolastico degli altri alunni della classe.

Inserito da: Rosalba Degni
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