Un’acqua è caratterizzata in base al contenuto di
cationi, anioni, sostanze organiche disciolte, sostanze in sospensione, gas
disciolti, contenuto batterico, il pH , la conducibilità elettrica e molte
altre caratteristiche.
E’ di notevole importanza il
contenuto in ioni, in particolare dei metalli alcalino – terrosi e terrosi, tra
i quali principalmente Ca 2+ e Mg 2+ che determinano la
durezza dell’ acqua, si distingue la durezza totale, permanente e temporanea.(E) (ES)
durezza totale (F) (E) (ES)
(I1) (I2)comprende tutti i sali di Ca
e Mg sciolti nell’ acqua;
durezza permanente, costituita da tutti i sali di
Ca e Mg che dopo ebollizione dell’ acqua rimangono in soluzione.
durezza temporanea: è data dalla differenza tra la durezza totale e quella permanente,
rappresentata
dai bicarbonati che, per riscaldamento dell’ acqua si decarbonatano a carbonati
e precipitano secondo la reazione:
Ca(HCO3)2 CaCO3 + H2O + CO2
La durezza
(E)si esprime in gradi, i più usati sono i
gradi francesi °f ( grammi di CaCO3 per 100
litri d’
acqua) o i gradi tedeschi °d ( grammi di CaO per 100 litri d’acqua ) o anche in
ppm di
CaCO3 e sali ad esso equivalenti o in
milliequivalenti per litro.
1 grado francese = 0.56 gradi tedeschi = 10 ppm CaCO3 = 0.2 meq/l .
Viene
considerata molle un’ acqua che
abbia durezza da 0 a 6,0 gradi francesi ( da 0 a 60
ppm di CaCO3
, da 0 a 1,2 meq/l ), poco dura un’ acqua con durezza da 6,1 a 12,0
gradi
francesi, dura
da 12,1 a 18 e molto dura quando i gradi francesi sono superiori a 18.
Si riportano le
caratteristiche ed i requisiti che devono avere le acque destinate ad uso
potabile ed industriale.
Acqua potabile:(I1) (I2)(F1)
per poter essere considerata tale, deve presentare determinati requisiti
organolettici, chimico-fisici e batteriologici.
1) Deve essere incolore, inodore, limpida ed avere
un sapore gradevole dovuto alla presenza di sali e gas; deve possedere una
temperatura media tra i 12 e 25°C.
2)Non deve contenere contaminanti chimici
(ammoniaca, nitrati, cloruri, tensioattivi ed antiparassitari) e non deve
contenere metalli pesanti come Fe, Pb, Cr, Mn ecc.
3) Deve essere priva di batteri come i batteri
coliformi(I1) (I2)
(Escherichia coli) (I) e
streptococchi. (ES) (I)
Poiché poche sono le acque
che possono soddisfare questi requisiti, le legislazioni dei vari paesi hanno
stabilito dei limiti:
limiti assoluti per quelle sostanze che si considerano dannose e cioè
limiti che assolutamente non si possono superare;
limiti relativi per quelle sostanze che è desiderabile non superino
quei valori per avere un’ acqua di buona qualità.
Contenuto di ossigeno dell’ acqua (F1) (F2)
(E) (I)
L’ acqua contiene disciolto
l’ ossigeno, la cui quantità varia con la temperatura, la pressione ed il
contenuto salino: a 760 mm Hg e a 20°C l’ acqua distillata contiene 8,8 ppm di
O2 e l’ acqua di mare mediamente 7,2 ppm. (ES)
Per determinare la domanda
di ossigeno dell’ acqua si usano due metodi di laboratorio:
1) BOD (E) ( Biochemical Oxygen Demand ) consiste nell’
incubare per cinque giorni a 20°C aliquote dell’ acqua in esame, con
microrganismi aerobici di ceppi selezionati. Si misura la quantità di ossigeno
al momento dell’ allestimento del test (BOD 0 ) e dopo cinque giorni
(BOD5); la differenza del contenuto di ossigeno espresso in mg/l
costituisce il BOD5; indicato con BOD.
2) COD ( Chemical Oxigen Demand )
determina il consumo totale di ossigeno necessario per ossidare completamente
le sostanze inorganiche ed organiche presenti nel campione in esame.
L’ossidazione viene ottenuta facendo bollire per due ore a riflusso una data
quantità di acqua con una data quantità di soluzione di bicromato di potassio,
in ambiente acido ed in presenza di Ag2(SO4), che
accelera la reazione. Il risultato si esprime in mg/l di ossigeno dal consumo
di bicromato. I risultati sono riproducibili ma il metodo ha lo svantaggio di
non poter essere usato in presenza di forti quantità di cloruri, nel caso di
acque marine e salmastre, perché vengono ossidati. Il BOD determina quali
sostanze sono biodegradabili, il COD non opera nessuna distinzione, per cui il
BOD viene utilizzato quando si voglia determinare l’ azione depurante dei
trattamenti biologici.