Ecco
alcune tecniche di facilitazione che il tutor potrebbe usare per gestire le
dinamiche interattive:
Stabilire
il clima. La
maggior parte dei corsi a distanza “misti” iniziano con un incontro collettivo
in presenza di tutti i partecipanti. Tale incontro permette agli studenti di
conoscersi e, all’autore, di distribuire i materiali del corso e rispondere alle
domande degli studenti. Lo scopo è di creare fin dall’inizio un buon clima, per
questo occorre prestare molta attenzione alla fase iniziale a rafforzare i primi
tentativi di ciascun utente. Inoltre, Davie (1989) suggerisce di consigliare ai
corsisti di non preoccuparsi della grammatica, dello spelling e del formato dei
messaggi. Però è bene tener presente il contesto particolare in cui l’attore
opera. Infatti questa disponibilità ad un linguaggio “sgrammaticato” può essere
ammessa on-line, secondo gli utenti con cui ci si rapporta, ma è assolutamente
bandita off-line.
Controllare
la discussione di gruppo. Durante
il corso le funzioni di un facilitatore sono simili a quelle di un qualsiasi
moderatore di discussione. Per questo l’autore deve cercare sempre di mantenere
la discussione legata al tema proposto,sia con domande opportune sia
ridando vita alla discussione (se ci si allontana dall’argomento). Inoltre
l’autore deve mediare le differenze tra i partecipanti e suggerire i modi in cui
la discussione potrebbe essere più approfondita. Ancora, nella CMC
(Comunicazione Mediata dal Computer) bisogna stare attenti all’umorismo
Abbiamo
più volte sottolineato come un corso on-lineche, privilegi
l’interazione,offra molti vantaggi: l’aumento della collaborazione e
della cooperazione e lo sviluppo di capacità progettuali, oltre che i benefici
imprevisti. I primi due vantaggi sono legati tra loro poiché la previsione in un
corso di attività interattive presuppone necessariamente delle capacità
progettuali tra chi partecipa. Generalmente si incontrano minori difficoltà
quando il gruppo è già affiatato, mentre se nessuno dei membri si conosce fin
dall’inizio i tempi di lavoro con molta probabilità si dilateranno. Infine, una
situazione particolarmente difficile da gestire è quella in cui i corsisti
devono scegliere come suddividersi più lavori. Questo è il tipico caso in cui,
se non si riesce trovare un punto di accordo, è il tutor a stabilire
l’attribuzione dei compiti (a patto che abbia riconosciuto le diverse competenze
di ciascuno e quindi il ruolo che potenzialmente potrebbero ricoprire
meglio).
Intervenire
rapidamente e in maniera efficace. Nella
formazione on-line la tempistica in questione è intesa in numero di ore, lasciar
correre qualche giorno potrebbe essere troppo rischioso per l’andamento del
corso. Comunque il tutor deve intervenire quando ci sono proposte nel gruppo che
allontanano dall’obiettivo principale. Ma se un corsista manda in area un
messaggio che esprime un dubbio o pone una domanda ed un altro corsista
interviene rispondendo in modo pertinente, allora il tutor può evitare di
rispondere (poiché è segno che il meccanismo di collaborazione si è messo in
moto). Invece, se nessuno risponde è importante che il tutor risponda piuttosto
tempestivamente. Infine, nei casi in cui il tutor ha dei dubbi circa le risposte
da dare ed ha bisogno (ad esempio) di consultarsi con un esperto o un tecnico,
sarebbe meglio che non rispondesse subito ma in ogni caso è meglio rispondere
sempre. Rispondere è un modo per far capire che si sta tenendo in considerazione
la richiesta fatta e per non far sentire il corsista isolato. Un modo per
intervenire in maniera efficace e adeguata è quello di usare messaggi con
domande, sintesi e scalette.