Secondo
Kaye (1992) una collaborazione di successo prevede:
Un
qualche accordo sugli obiettivi e sui valori comuni;
La
messa in comune di competenze a vantaggio del gruppo;
L’autonomia
di chi apprende nello scegliere con chi lavorare;
La
flessibilità nell’organizzazione del gruppo.
Sempre
secondo Kaye (1992), sono inoltre indispensabili per un’efficace collaborazione
in rete: [I1]
La
reale interdipendenza tra i membri del gruppo nella realizzazione di un
compito;
L’impegno
nel mutuo aiuto;
La
non necessità della presenza fisica;
Gli
ambienti formali e informali;
La
creazione e la manipolazione di spazi condivisi;
La
comunicazione continua ma non ininterrotta;
Chiare
linee di responsabilità;
Il
senso di appartenenza al gruppo e ai suoi obiettivi;
Attenzione
alle abilità sociali ed interpersonali nello sviluppo dei processi di
gruppo;
L’accettazione
che la collaborazione finisca una volta raggiunto l’obiettivo.
Secondo
Davie (1989) perché vi sia collaborazione è necessario che gli
utilizzatori:
siano
motivati
abbiano
scopi e obiettivi chiari
operino
in una struttura adatta.
L’apprendimento
collaborativo proprio perché è un apprendimento che avviene poiché alcune
persone lavorano insieme, sia come risultato centrale di questo lavoro che come
risultato incidentale, è più frequente in gruppi di lavoro che in gruppi di
studio. Questo perché la nostra tradizione educativa è essenzialmente
competitiva ed individualistica e perché i ruoli di docente e di discente sono
impermeabili e legati a differenti livelli di autorità.
I
principali argomenti a favore dell’apprendimento collaborativo nei processi
educativi si riassumono nel fatto che:
molte
significative acquisizioni intellettuali hanno un’origine
collaborativa
gli
atteggiamenti collaborativi “naturali” sono piuttosto diffusi.