Bioetica ed OGM di Domenico Gentile

- Introduzione -

Con gli straordinari progressi delle scienze e delle tecnologie della vita, oggi, l'uomo comincia ad avere il controllo dei processi biologici e realizzare il “sogno” di controllo e dominio della natura. "Bioetica" è appunto la ricerca sui problemi etici collegati a tali progressi. Quindi, si è creata una nuova e vasta area di riflessione interdisciplinare in cui si esercitano biologia, medicina, filosofia, diritto, teologia, economia, psicologia, ecologia, ecc..

In considerazione della portata dei problemi posti dalle biotecnologie e dei rischi che fanno da contrappeso ai vantaggi che si delineano per tutto il genere umano, negli ultimi anni la bioetica è diventata oggetto di attenzione da parte dei Governi e dei Parlamenti di molti paesi, nonché di Istituzioni sovrannazionali come il Consiglio d'Europa, la Commissione delle Comunità Europee e il Parlamento Europeo.

Insomma, è giunto il momento in cui, oltre a riflettere e a interrogarsi, occorre decidere quali pratiche, tra quelle oggi "tecnicamente" possibili, posseggano i requisiti per essere considerate "eticamente" lecite e ammissibili sul terreno dell'intervento legislativo. A tale riguardo il problema che si pone immediatamente è quello di "chi deve decidere ". Ebbene, ai più (almeno si spera) è chiaro che su certe questioni non si possono rilasciare deleghe in bianco alle autorità accademiche e professionali, e men che meno al potere finanziario che sta dietro alla ricerca. Ma si può anche discutere se sia giusto che quella delega in bianco venga messa a disposizione dei Governi e dei Parlamenti. Basti pensare, ad esempio, che è in gioco la mercificazione del patrimonio biologico e la responsabilità nei confronti delle generazioni future.

A decidere dovrebbe essere la gente ed occorre favorire in tutti i modi un grande dibattito nazionale, che coinvolga la "società civile" in tutte le sue articolazioni, istituzionali e spontanee, come accade già negli USA e in qualche altro paese occidentale.

Per questo occorre che vi sia informazione, formazione e sensibilizzazione.

Le biotecnologie applicate alle piante ed agli animali hanno le caratteristiche di un tema di portata universale; le potenzialità sconvolgenti, per gli usi impropri che se né potrebbero fare e per le conseguenze non prevedibili, mettono l’umanità in condizione di compiere un passaggio epocale che viene presentato da un lato come risolutore dei problemi del divario tra il Nord e Sud del mondo e dall’altro si teme, attraverso la costituzione dei brevetti, una forma di “dominio” di poche multinazionali a tutto svantaggio di gran parte dell’umanità. E’ indubbio che i Paesi in Via di Sviluppo non abbiano i mezzi finanziari per poter gestire e controllare le conseguenze che l’ingresso degli o.g.m., nei loro territori e nelle loro vite, potrebbero determinare; ovviamente lo stesso dicasi per il comune cittadino di qualsiasi paese occidentale. Quanto detto, seppur in maniera concisa, pone gli scienziati a rinunciare a passeggeri momenti di gloria personale per concentrarsi in maniera etica sul loro operato e sulle conseguenze che da esso potrebbero derivare: per il futuro dell’uomo. La valutazione etica delle biotecnologie applicate al mondo vegetale ed animale si basa sul rapporto uomo-altri esseri viventi : bioetica ambientale; una riflessione etica sulle conseguenze dell’impiego di o.g.m. si pone come momento iniziale di qualsiasi attività di ricerca e sperimentazione.

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Edurete.org Roberto Trinchero