Gli OGM esistono già da alcuni anni, vengono coltivati prevalentemente in Canada e negli USA, ma sono diffusi in tutto il mondo.
A seguito di accurate indagini, è stata rilevata la presenza di sostanze geneticamente modificate (g.m.) in numerosi prodotti alimentari. L’ingegneria genetica e il suo continuo progresso ha fatto si che si sviluppassero nuove tecniche di manipolazione del DNA degli organismi viventi.
Gli Organismi Geneticamente Modificati sono organismi il cui patrimonio genetico è stato modificato in laboratorio mediante ricombinazione genetica.
Per pianta geneticamente modificata si intende una pianta nella quale sia stato inserito un gene di un’altra specie, oppure un suo stesso gene che è stato ricombinato mediante tecniche di ingegneria genetica. Le tradizionali tecniche di utilizzate fino a poco tempo fa, consistevano semplicemente nell’incrocio e nella mutagenesi.
- Il primo metodo consiste nel rimescolamento dei cromosomi dei due genitori nella progenie.
- Il secondo in trattamenti chimici o fisici ai semi.
Quest’ultimo trattamento determina casualmente modifiche nel DNA.
Attualmente le ostilità notevolmente diffuse da parte dei consumatori ha moderato la considerevole produzione e commercializzazione di alimenti geneticamente modificati.
Le domande più comuni da parte dei consumatori e soprattutto da parte di numerosi studiosi del settore, sono:quali potenziali rischi per la salute umana? Posso manifestarsi improvvisamente forme di allergie o intolleranze? Quali effetti tossici possono determinare gli ogm e quali effetti dannosi possono arrecare i derivati alimentari prodotti da ogm in conseguenza all’utilizzo di alimenti gm? Si può verificare eventuale resistenza agli antibiotici da parte di batteri?
Restano forti i dubbi sui potenziali effetti sulla salute dell’uomo conseguenti al diffondersi delle biotecnologie nel comparto agroalimentare.
Gli studi di carattere scientifico sugli ogm sono pochi e, soprattutto, non si conoscono ancora eventuali effetti a lungo termine.
Le incertezze sull’utilizzo di alimenti gm sono centrate sulla probabilità che i nuovi cibi provochino allergie o intossicazioni e che il loro utilizzo accresca il numero di batteri patogeni resistenti agli antibiotici. Secondo molti ricercatori i test fino ad ora effettuati non sono idonei a stabilire la garanzia di questi cibi.
Le più grandi organizzazioni mondiali del settore salute ed alimentazione ritengono che non debba essere fatta nessuna prova di valutazione del pericolo oltre a quelle che solitamente si effettuano per gli alimenti comuni. Pertanto, in base alle ricerche condotte da l’OECD, l’FDA e il US National Research Council gli ogm non differirebbero per caratteristiche nutrizionali, organolettiche e tossicologiche da altri ibridi ottenuti con quelle che vengono definite con le tradizionali tecniche biotecnologiche, quali gli incroci e la mutagenesi.
Secondo altri invece, la realtà sembra dimostrare il contrario ovvero che possono insorgere nuove problematiche legate alla salute dell’uomo in relazione all’assunzione di alimenti ogm.
La FAO e l’Organizzazione mondiale stabilirono già nel 2001 una serie di controlli , definiti “Decision Tree”, per accertare presenza di allergene negli OGM. I sostenitori degli OGM dichiarano che gli alimenti destinati al consumo umano non possono arrecare allergie. L’esempio emblematico di quanto detto è l’introduzione del gene di banana nel pomodoro. Molti diffidano di questa manipolazione poiché si giustificano dicendo che i prodotti geneticamente modificati rientrano nella abituale dieta umana.
Di contro i fautori del no OGM accusano l’ingegneria genetica di utilizzare geni, che non fanno parte dell’alimentazione comune dell’uomo e quindi non sono attualmente prevedibili i reali rischi per la salute umana.
Attraverso numerosi studi e test su diversi campioni è stato accertato che la soia gm determina allergie.