Due sono le principali metodologie in cui si ricorre per la correzione delle curve della scoliosi. [E 1] [E 2] [I 1][I 2] [F 1]
Il metodo Niederhoffer suggerisce di tonificare la muscolatura dal lato della concavità della curva con esercizi isometrici effettuati nelle varie posizioni di decubito laterale o prono, cosicché la correzione della curva della scoliosi sarebbe raggiunta procedendo sulla direzione del raggio di curvatura.
Il metodo di Klapp, [F 1] [I 1] che é uno dei più frequentemente utilizzati, parte dalla considerazione che gli animali a quattro zampe non presentano alterazioni della colonna vertebrale, da cui si deduce che:
- in posizione orizzontale il rachide non é sottoposto alla forza di gravità;
- i muscoli dorsali si trovano in stato di riposo;
- il lavoro sulla colonna vertebrale é più efficiente;
- é possibile sfruttare il movimento della gabbia toracica;
- esiste una costante fra il centro della curva e la direzione del piano sagittale del corpo.
Tramite questi esercizi avremo una successione di azioni: si passerà infatti dalla posizioni in quadrupedia alla deambulazione carponi, all’andatura serpeggiante, alla marcia in quadrupedia. Si proseguirà con la distensione degli arti e con il relativo strisciamento, in ginocchio.
Un’altro metodo importante che consente di stabilire la possibilità di trattamento, e quindi la condizione di rigidità, di una scoliosi é quello di Lorenz: esso permette di accertare se siano realizzabili, con esito positivo, azioni correttive. Il soggetto é in piedi, mano destra in alto in appoggio all’occipite, mano sinistra in basso, sul fianco, all’altezza della massima curvatura. Se, spingendo con la sinistra, la curva si appiattisce, significa che la colonna vertebrale é ancora mobile e quindi in grado di essere migliorata.
E’ impotente nell’azione correttiva non esagerare con esercizi che prevedono la flessione del busto in avanti.