Traumatologia e riabilitazione. La scoliosi di Emanuela Mercuri

-TERAPIA RIABILITATIVA-

Attualmente la terapia della scoliosi offre, in relazione alle gravità del caso 3 indirizzi. In questa pagina descrivo in linea generale i primi due indirizzi (intervento chirurgico, adozione di un corsetto gessato - bustino ortopedico [I 1] [I 2] [I 3] [E 1] [F 1] [F 2]

Nella pagina seguente descrivo in modo particolare, gli esercizi dell’ultimo indirizzo (atteggiamento scoliotico).

A. intervento chirurgico, si esegue nelle scoliosi gravi che sono al di sopra dei 50° - 60°.[I 1] [E 1] [ES 1] [ES 2] [E 2] [E 3] [F 1] [F 2] [F 3]

La chinesiterapia si basa, per grandi linee, sull’esercizio fisico che ha come obiettivo:

1. ginnastica di mobilizzazione ed estensione per preparare la colonna all’intervento:

- esercizi definiti “presa di coscienza”, con il quale il paziente viene invitato a sentire se stesso con esercizi di rilassamento e di educazione respiratoria;

- esercizi di mobilizzazione, che mirano all’apertura della curva e alla derotazione dei corpi vertebrali;

2. subito dopo l’intervento, il paziente non si può muovere però, può eseguire esercizi respiratori cauti e oculati, piccoli e blandi movimenti degli arti inferiori svolti in forma semi-attiva e guidata partendo dalle articolazione distali. Dopo una ventina di giorni da un gesso (tipo Abbot), che ha una funzione di modellare la figura, si esegue un tipo di ginnastica isometrica, utilizzando gli attrezzi disponibili in modo da interessare la muscolatura trasversale e la muscolatura lunga.

3. la rieducazione dopo la rimozione del tutore, mira alla mobilizzazione del cingolo scapolare: proiezione in avanti e in dietro, adduzione, abduzione, intra ed extrarotazione.

B. adozione di un corsetto gessato, bustino ortopedico si esegue nelle scoliosi di medio grado, dai 25°- 30° ai 50° - 60°). [I 1] [I 2] [I 3] [I 4] [E 1] [E 2] [ES 1] [ES 2] [F 1] [F 2] [F 3]

· Nel primo caso, si tratta di apparecchiature che vengono modellate dal medico sulla figura del paziente, dopo che questo é stato immobilizzato e tenuto in estensione con metodiche varie (posizione verticale, orizzontale, prona…).

· Nel secondo caso, si propone di favorire l’accrescimento delle vertebre dal lato concavo, mediante bustini, che cercano, riducendo la pressione dal lato concavo, di favorire in questo punto l’attività delle cartilagine di coniugazione.

Il programma generale riguarda:

1) ginnastica di mobilizzazione di allungamento per preparare la colonna al successivo modellaggio dell’apparecchio ortopedico;

2) ginnastica isometrica nel tutore, per mantenere e rinforzare il trofismo degli spinali, così da evitare una volto rimosso il tutore, il pericolo di crolli.

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Indice percorso Edita
Edurete.org Roberto Trinchero