Inquadramento storico
Nel 17-esimo secolo il matematico olandese Christian Huygens
studiò i fenomeni degli urti fra due corpi, scoprendo che
per descrivere completamente il moto di un corpo non basta misurarne la
sua quantità di moto (q=mv), ma occorre anche un'altra
grandezza, che egli chiamò "forza viva" (e che oggi
chiamiamo energia cinetica E=1/2mv2)
che definì come la proprietà che il corpo
acquista quando viene messo in moto, in aggiunta rispetto alla
quantità di moto.
Urti tra due masse: energia cinetica [ENG] ; [ES] ; [IT]
Consideriamo due palline: la prima, di massa m1
è ferma e l'altra, di massa m2, che
si muove con velocità v, la urta. Dopo l'urto la prima
pallina, che inizialmente era ferma, avrà una
velocità v1 e la seconda
avrà velocità v2.
Per descrivere completamente l'urto occorrono due equazioni di
conservazione:
m1v = m1v1
+ m2v2
e
1/2m1v2 = 1/2m1v21
+ 1/2m2v2
L'energia cinetica cambia (così come la
quantità di moto), quando alla pallina viene applicata una
forza, compiendo così un lavoro. Si ritorna in questo modo
al concetto per il quale è tramite il lavoro che viene
scambiata energia (cinetica) tra le due palline.
L'energia cinetica viene definità come una
proprietà che un corpo acquista quando viene messo
in moto e che l'applicazione di una forza può far
variare.
Caduta di un grave: energia potenziale [ENG]; [ES] ; [IT]
Supponiamo ora di portare la pallina ad una certa altezza s da
terra e quindi di lasciarla cadere. La pallina colpirà il
terreno dopo un certo tempo (misurabile con un cronometro) ad una
velocità v, la cui espressione è data dalle legge
di caduta di un grave:
v = gt
dove g è l'accelerazione di gravità, t
è il tempo misurato e con un'energia cinetica (massima al
momento dell'urto con il suolo):
E = 1/2mv2
Questo semplice esempio porta ad un altro concetto molto
importante: man mano che cade la pallina acquista velocità
ed energia cinetica, quindi vi è qualcosa che produce un
lavoro che, come detto nei paragrafi precedenti, trasferisce
energia alla pallina.
Ma che cosa?
Allo stesso modo in cui, nell'esempio
della fionda, quando si tirava l'elastico si compiva un
lavoro caricando energia che poi veniva
trasferita alla pallina quando lo si rilasciava, ora si è
caricata energia nella pallina portandola all'altezza s.
Questa energia, dovuta come si intuisce, al fatto che la
pallina è stata portata ad una certa altezza s da terra, si
chiama energia potenziale.
Ad esempio l'acqua in una diga che sbarra un fiume ad una
certa altezza ha una energia potenziale che viene sfruttata quando
l'acqua viene fatta cadere in una condotta forzata per produrre energia
elettrica, questa energia potenziale, data dalla forza di
gravità per l'altezza di caduta, produce un lavoro che
trasforma la sua energia potenziale in energia cinetica che poi viene
usata per far girare le turbine che la trasformano in energia
elettrica.
In accordo con quanto introdotto in precedenza per cui
l'energia si trasforma da una forma all'altra,
non può crearsi o distruggersi. Lo stesso succede alla
pallina, quando viene portata ad altezza s da terra e quindi lasciata
cadere. L'energia potenziale è quindi, in questo caso e nel
caso della diga, legata all'altezza s, alla accelerazione di
gravità g ed alla massa delle pallina (o dell'acqua della
diga):
Epot = m g s
Nel caso della pallina sollevata da terra, in particolare,
prende il nome di energia potenziale gravitazionale
perchè è sottoposta al campo
gravitazionale della Terra.
Nel caso precedente dell'elastico
della fionda, quando viene teso l'elastico è
accumulata dell'energia potenziale elastica.