Traumatologia e Riabilitazione. L'instabilità anteriore di spalla di Marco Bonfante (marfante@tiscali.it)

  Eziopatogenesi


Eziopatogenesi

Si possono distinguere tre tipi di instabilità:[I1] [I2] [I4] [D1] [F1] [E3]

  1. condizioni in cui un primo evento traumatico determina una lussazione della testa omerale, in occasione della quale si verificano gravi lesioni anatomiche che non guariscono e consentono successive lussazioni per eventi traumatici di varia entità.

  2. condizioni nelle quali l’instabilità è causata da anomalie capsulari o ossee; in questi casi, il primo episodio di instabilità è generalmente indipendente da un evento realmente traumatico ed è rappresentato, di solito, da una sublussazione più o meno marcata della testa omerale.

  3. condizioni nelle quali sussistono anomalie anatomiche capsulari od ossee di modesta entità, che rendono la spalla solo parzialmente instabile; questa diviene tale quando un evento traumatico causa lesioni capsulari, sia pur lievi ed insufficienti, da sole, a rendere la spalla instabile.


La presenza di lesioni od anomalie anatomiche, per altro, spiega solo in parte la genesi delle instabilità.
E’ noto, infatti, che le probabilità che ad un primo episodio di instabilità, traumatico o no, facciano seguito successivi episodi, sono tanto più elevate quanto più il soggetto è in età giovanile.
In altri termini, un soggetto che ha un primo episodio di instabilità prima dei 20 anni ha elevate probabilità di andare incontro ad una o più recidive. Al contrario, quando il primo episodio si verifica dopo i 40 anni è raro che si verifichino delle recidive, che sono assolutamente eccezionali quando la prima lussazione avviene in età senile.
Il motivo della stretta correlazione tra età e tendenza alle recidive è in larga parte sconosciuta. Infatti, gli argomenti che possono essere addotti, maggiore esposizione ad eventi traumatici e maggiore elasticità capsulo-legamentosa in età giovanile, non appaiono sufficienti a spiegare questa correlazione.


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